“Io non lo so se voleva o meno uccidere, fatto sta che mio figlio non c’è più a causa sua e una vita spezzata non può valere dieci anni e mezzo di carcere”.
E’ un fiume in piena Rosanna Fanelli, 48 anni di Tivoli, mamma di Sami Kourid, il ragazzo morto il 3 gennaio 2023 dopo 5 mesi di agonia per essere rimasto gravemente ferito durante una lite avvenuta in piazza Giuseppe Garibaldi, nel centro della città.
Sami Kourid, il giovane di Tivoli morto il 3 gennaio 2023 dopo 5 mesi in coma per un pugno durante un litigio
Oggi, giovedì 16 maggio, mamma Rosanna era nell’aula bunker di Rebibbia insieme al marito Mario e ai suoi legali per assistere alla sentenza di primo grado con cui la Corte d’Assise di Roma ha condannato per omicidio preterintenzionale a dieci anni e sei mesi di reclusione Marco A., 37enne tiburtino (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
“Non sono d’accordo con l’opinione dei giudici, ma devo accettarlo – commenta amareggiata Rosanna Fanelli – Io avrei dato l’ergastolo: secondo me questo merita chiunque tolga la vita ad un’altra persona, e non parlo soltanto del mio caso.
Dieci anni e sei mesi sono troppo pochi.
Dovrò attendere l’ultimo grado della Cassazione per vedere l’assassino di mio figlio in carcere, mi auguro soltanto che non gli vengano concessi benefici e sconti di pena”.
Mamma Rosanna, che un anno fa aveva confessato in un’intervista a Tiburno.Tv – CLICCA E LEGGI L’INTERVISTA DI TIBURNO – la rabbia nei confronti dell’imputato, ora racconta i momenti più drammatici dell’udienza di oggi nell’aula bunker di Rebibbia.
“Il pubblico ministero ha ricostruito tutta la vicenda – prosegue la mamma di Sami Kourid – mentre parlava sono stata presa da una forte rabbia e da un attacco di panico nel riascoltare il calvario di mio figlio.
Ripeto, non so se voleva o meno ucciderlo, fatto sta che a causa sua ora Sami non è più con me e con i suoi due bambini: ha tolto un figlio ad una madre e un padre ai suoi figli”.
“Quando il giudice ha letto la sentenza – prosegue Rosanna Fanelli – avrei voluto urlare, ma ho dovuto reprimere la rabbia.
Devo pensare che ho un altro figlio da crescere e ho due nipotini che voglio vedere crescere e farsi un futuro.
La loro mamma, Giorgia, sta facendo molto bene il suo ruolo e io le ho sempre voluto bene e gliene vorrò finché vivrò: Giorgia è nel mio cuore dal primo giorno che ha conosciuto mio figlio Sami”.