GUIDONIA – Gatta seviziata con un petardo, plauso al gesto d’amore di Maria Ignatenco

Lettera aperta di Francesco Agosti, membro del Direttivo del Partito Democratico

In riferimento all’articolo GUIDONIA – Stordita e seviziata con un petardo, gatta muore dopo 5 giorni di agonia, da Francesco Agosti, membro del Direttivo del Partito Democratico di Guidonia Montecelio, riceviamo e pubblichiamo:

Francesco Agosti, membro del Direttivo del Partito Democratico di Guidonia Montecelio

“La notizia della inconcepibile morte di una gatta randagia, sopraggiunta dopo giorni di agonia e determinata sia dalle percosse inflittegli sia dalle ferite causate dall’esplosione di un petardo, genera sgomento e repulsione della comunità cittadina nei confronti di tale atto criminale.

La gattina ancora in vita dopo il disperato intervento chirurgico alla coda

L’uccisione di un essere indifeso, oltre che indice di un degrado civico sempre più dilagante nella nostra Città, è quanto di più spregevole possa esserci.

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Senso umano, empatia e moralità impongono, quindi, una imminente ed intransigente richiesta di giustizia per il povero animale.

Per tale ragione, si auspica che venga al più presto individuato e processato chi si è reso responsabile di siffatto orrore, con conseguente esortazione rivolta all’Amministrazione comunale a costituirsi parte civile nel procedimento giudiziario che ne scaturirebbe.

Maria Ignatenco insieme a Ginevra, uno dei due gatti con cui condivide casa a Guidonia

Nella tristezza di un simile accadimento, tuttavia, spicca la bontà della signora Maria Ignatenco, cittadina di Guidonia centro, che ha tentato fino all’ultimo di salvare il felino.

Si spera che il suo atto d’amore sia d’esempio per tutti, in particolare per il colpevole di una tale atrocità che tutti ci auguriamo non accada mai più.

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Se è vero, come è vero, che la civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali, fatti del genere dimostrano che la strada che conduce verso una società migliore, attenta anzitutto alla salvaguardia dei più deboli, è ancora lunga ed impervia”.

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