“Potresti dedicare un minuto per aiutarmi a completare un’attività con discrezione? Apprezzerei una tua risposta via e-mail poiché sto andando a una riunione e sarò piuttosto occupato tutto il giorno”.
Il messaggio si presenta così.
Con un linguaggio cordiale e confidenziale, sicuramente persuasivo visto e considerato da chi è apparentemente firmato: Mauro Lombardo, il sindaco di Guidonia Montecelio in persona.
A ricevere lo stesso messaggio stamane, mercoledì 29 gennaio, sono stati dipendenti di Palazzo Matteotti e qualche consigliere comunale, subissati dal medesimo testo inviato dalla mail yb75443678@gmail.com.
Ovviamente, il vero sindaco era ignaro di tutto e ad informarlo sono stati gli stessi destinatari alquanto sorpresi.
Tra questi anche il consigliere comunale e capogruppo del Partito Democratico Emanuele Di Silvio, che ha immediatamente contattato il sindaco Mauro Lombardo per capire il contenuto della sua richiesta.
“Sono rimasto stupito – spiega Emanuele Di Silvio – Non riuscivo a comprendere messaggio e soprattutto modalità, dal sindaco mi sarei aspettato una telefonata o un messaggio WhatsApp. Per questo l’ho contattato e mi ha confermato di non essere lui il mittente ma di trattarsi di una truffa”.
A quel punto, è scattato il piano anti-hacker: il Centro Elaborazione Dati ha inoltrato mail informative a tutti i dipendenti e la Segreteria del sindaco ha informato tutti i consiglieri comunali.
Il caso di oggi è comunemente definito phishing, una truffa diffusa e pericolosa, in cui la vittima riceve una mail che sembra provenire da una fonte affidabile e che richiede azioni urgenti, come cliccare su un link.
L’obiettivo è rubare dati personali.
Il Centro Elaborazione Dati ha avviato i controlli per risalire al vero mittente dei messaggi che – almeno per il momento – sembrano pervenuti soltanto a personale interno al Palazzo comunale di Guidonia Montecelio: possibile che l’hacker conosca personalmente i diretti interessati?