Eventi

4 maggio – Sagra degli gnocchi al sugo di pecora – San Gregorio da Sassola

In piazza Brancaccio, con vista sul castello medioevale (Visite dalle ore 10)
verrà organizzata la sagra degli “Gnocchi al sugo di Pecora”. Piatto tipico del luogo. Programma: Ore 11.45 Apertura stand gastronomici Gnocchi al sugo di Pecora Pecora al sugo
Pane Ciambelle al vino Acqua o vino
LA GIORNATA SARA’ ALLIETATA DA  MUSICA DAL VIVO
dalle ore 16.00 panini porchetta e salsiccia patatine fritte
 (sarà disponibile anche il menù del pranzo) Email: prolocosangregorio@tiscali.it Telefono: 3395085997

25 Aprile – sagra della pizza fritta – Arsoli

La manifestazione di primavera è una “ghiotta” occasione per conoscere gli aspetti peculiari di questo paese dichiarato “Città d’arte e di interesse turistico” per la ricchezza di tradizioni, spiccato senso dell’ospitalità, eventi culturali, patrimonio storioco-architettonico, eccellenze gastronomiche tipiche.
In tale ambito sono infatti previste VISITE GUIDATE GRATUITE AL BORGO MEDIEVALE, AL MUSEO DELLE TRADIZIONI MUSICALI ED ALTRI SITI DI RILEVANZA STORICO-ARTISTICA-ARCHITETTONICA.
 
Appuntamento dalle ore 10 presso il Museo delle Tradizioni Musicali.
All’ora di pranzo si potranno gustare i piatti della tradizione contadina, realizzati con modalità tipiche e con genuini prodotti locali, nella splendida cornice della Piazza Valeria in pieno borgo medievale. In caso di maltempo sono previsti spazi coperti. Dalle ore 12,30 in poi si svolgerà infatti la “RASSEGNA GASTRONOMICA DI PRIMAVERA CON LA SAGRA DELLA PIZZAFRITTA” che a prezzi contenutissimi (max 12 € per intero menù) offrirà: “sagne” – pasta di farina di grano e acqua fatta a mano realizzando una sfoglia, molto maneggiata, leggermente spessa e tagliata della larghezza di un dito. E’ condita con sugo di pomodoro, aglio e olio; “pizzigli co’ ll’erbe” – specie di pane schiacciato, ottenuto da un impasto di sola farinadi grano, non lievitato, cotto al forno a legna, accompagnato da cicorie selvatiche o altre verdure “ripassate” in padella;“saciccie” – salsiccie di suino di produzione locale, cotte alla brace; “pizzafritta” – frittella realizzata con pasta lievitata cotta in olio bollente. Può essere consumata “dolce” cosparsa di zucchero o “salata” se condita con salsa di pomodoro,origano e altre spezie.
 
Nel pomeriggio SPETTACOLO MUSICALEQuesta edizione è contrassegnata dal marchio di ECOFESTA quale manifestazione dellaProvincia di Roma improntata secondo canoni della eco-sostenibilità e della riduzione deirifiuti nelle feste.E’ questa l’occasione per trascorrere una giornata in un ambiente sano e in una tranquillaatmosfera di profumi, colori, musica, tradizioni e sapori di altri tempi che la Pro Loco diArsoli coltiva con amore da oltre Cinquanta anni con la sua attività.
Arsoli, a circa 50 km da Roma, si raggiunge con- Autostrada A24 Roma-L’Aquila, uscire a Vicovaro-Mandela e proseguire per circa 10Km sulla S.S. n. 5 Tiburtina fino al Km 60;- F.S. Stazione di Arsoli, con partenze dalla Stazione Roma Tiburtina;- Autolinee COTRAL, dal Capolinea M Ponte Mammolo linea Roma-Subiaco o lineedirette.
 Cosa vedere ad Arsoli

Castello Massimo Il nucleo originario del Castello – risalente al IX secolo – rientra tra i possedimenti delle famiglie Passamonti e Zambeccari, passato intorno al 1500 sotto i Massimo. La struttura fu successivamente ristrutturata e trasformata in un palazzo imponente circondato da torri, le cui enormi sale interne conservano affreschi di notevole bellezza: ricordiamo Le Fatiche di Ercole di Giovanni Antonio Macci nella Sala da pranzo; lo Sposalizio di Perseo e Andromeda, gli ovali con le Stagioni e le Parti del mondo, i monocromi delle Virtù romane corrispondenti ai quattro busti dipinti nelle nicchie nella Sala dei Fasti dei Massimo. Accanto al Castello fu edificata una prestigiosa villa, immersa in un giardino all’italiana.

Cappella di Santa Maria di Belmonte Nel giardino della villa sorge questa cappella, che è la tomba della famiglia Massimo, dove è conservata una statua che rappresenta la Dea Roma ritrovata presso le terme di Costantino.

Cappella di San Filippo Neri Costruita all’interno del Castello, Il suo nucleo più antico risale al Trecento, ristrutturata nel 1566, fu dedicata dai Massimo a Filippo Neri, amico di famiglia.

Chiesa del Santissimo Salvatore La struttura è di origine medievale, ma fu ricostruita nel 1574 su progetto di Giacomo della Porta, come anche il Castello. Al suo interno vi troviamo Nostra Signora di Guadalupe, un dipinto messicano donato da un gesuita messicano nel 1790; nella cappella interna di Sant’Antonio Abate troviamo invece una copia della Sacra Sindone del 1635.

Info: Ufficio Turistico Pro Loco – Telefono 0774 920290 –  fax 0774 705668
Cell. 3395886598 – 3495856284 –  e-mail: prolocodiarsoli@libero.it – www.prolocodiarsoli.it

23/25 aprile – Palio di Sant’ Anselmo e Sagra del biscotto – Bomarzo (VT)

Palio di San Anselmo e sagra del Biscotto a Bomarzo (Vt) il 23 aprile 2014 „
Dal 23 al 25 aprile torna la Sagra del Biscotto e il Palio di Sant’Anselmo. Una tradizione che ormai da moltissimi anni si rinnova,  per festeggiare nel miglior modo possibile il Santo patrono.
La prima edizione della Sagra del Biscotto risale al 1973 quando l’Associazione ProLoco di Bomarzo volle promuovere e valorizzare questo prodotto tanto caro agli abitanti locali.
La nascita del biscotto, che per dimensione e forma è più somigliante ad una ciambella, si perde nell’antichità quando veniva denominato Pane di S. Anselmo.
Siamo esattamente nel V sec. d.C. e l’allora vescovo della città, Anselmo (oggi divenuto Santo e Protettore dei bomarzesi) fece produrre un pane dolce da distribuire ai poveri e bisognosi e ai pellegrini che transitavano da quelle parti verso la città santa di Roma, sulla Via Francigena.
Da allora questa tradizione si è conservata di generazione in generazione e l’antica ricetta, gelosamente custodita da madre in figlia, è rimasta pressoché immutata.
A Bomarzo é anche tradizione inzuppare il biscotto nella “zozza”…
Non siate maliziosi e toglietevi quel sorrisetto dalla bocca, perchè La zozza è un portentoso intruglio a base di liquori, olio, vino, zucchero, limone e anice.
A Bomarzo oggi vengono prodotti migliaia di biscotti di S. Anselmo, riconosciuti anche dal marchio di qualità italiano PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali).
 Da vedere sicuramente anche il Palio di Sant’Anselmo che da oltre 20 anni viene celebrato in questo periodo. L’antica corsa di cavalli  è  un pezzo di storia, che si diputa tra 5 contrade. Il rione vincitore ottiene il Palio da custodire nella chiesa della propria Contrada.
 
RICETTA Ciambella all’anice della Tuscia
(Bomarzo): Farina q.b. – 10 uova – Zucchero 1 kg. – Olio 1/4 di litro – Alchermes e mists 4 bicchierini – Lievito 100 gr. – Semi di anice – Scorza di limone
 Preparazione
Fare rinvenire il lievito secco mettendolo a bagno in acqua tiepida fino a copertura, circa mezzo litro, e lasciarlo ammorbidire per alcune ore. Successivamente scioglierlo per bene con le mani, passarlo al passatutto aggiungendo ancora acqua calda e in una terrina unirvi della farina di grano fino ad ottenere una pastella solida che, dopo averla segnata con una croce come é nella tradizione e coperta poi con un panno, lasceremo lievitare in ambiente tiepido ed a temperatura omogenea per circa dodici ore. Trascorso questo periodo, e cioé il mattino seguente, che é poi quello che precede il giorno della festa, in un grande recipiente di coccio si mettono le uova battute ma non montate, lo zucchero, l’olio di oliva, la buccia grattugiata di un limone, i liquori (Sambuca a Viterbo, Anisetta a Tuscania, Alchermes e mistrà a Bomarzo) due cucchiaini di sale, i semi di anice, il latte (presente nella maggior parte delle ricette) ed altri aromi facoltativi come la cannella, la vaniglia ecc. Si continua a mescolare a lungo fino a che lo zucchero non si sia sciolto completamente quindi si inizia ad aggiungere la farina e la restante pasta lievitata. Questo si può fare sia dentro il recipiente di coccio o sulla spianatoia a seconda delle usanze. Quando si sarà ottenuto un impasto omogeneo non troppo duro si lascia riposare per qualche ora poi si formano delle palle poco più grandi di un pugno e da esse, facendovi prima con il dito un buco al centro e manovrando poi con destrezza con le mani si formeranno varie ciambelle di venti centimetri circa di diametro che verranno poi disposte, ad una certa distanza una dall’altra per evitare che si uniscano, su una teglia unta sul fondo. Queste teglie, coperte poi con teli da cucina, si lasciano in ambiente tiepido per alcune ore per completare la lievitazione e dopo averle spennellate in superficie con uovo battuto, si inviano al forno, che dovrà rimanere sempre chiuso, per la cottura che deve durare in genere dai 25 ai 30 minuti. Torneranno con una crosticina marrone scura in superficie che conferisce loro, al di la del sapore, un aspetto gradevole che contribuisce, insieme al particolare profumo che emanano, a creare la caratteristica atmosfera della festa paesana.
 
 

 
 
 
 
Bomarzo è un suggestivo centro della Tuscia, denominato anche la città di Marte, uno strepitoso centro dominato dal massiccio vulvanico dei Monti Cimini che si affaccia sulla valle del Tevere. Bomarzo è da sempre conosciuta anche per ospitare sul suo territorio ” Il sacro Bosco” meglio conosciuto come Parco dei mostri. Un’opera unica nel suo genere realizzata nel 16° secolo da Pierfrancesco Orsini. Nel parco è presente un anfiteatro naturale decorato con gigantesche  e inquietanti statue in pietra disposte  su grandi terrazze. Passeggiando nel parco sicuramente rimarrete affascinati da queste opere. I mostri di pietra hanno da sempre attratto e incuriosito artisti e amanti dell’arte, ma dopo la morte di Orsini con i secoli a venire il parco cadde in stato di abbandono, per oltre 300 anni quelle meraviglieriposarono in silenzio fino al 1938 quando il parco venne riscoperto dal pittore Salvador Dalì.
Sia che consideriate queste enormi sculture di pietra dei mostri o delle opere d’arte, ne rimarrete sicuramente affascinati. I mostri di pietra di Bomarzo hanno per molti anni incuriosito e allo stesso tempo attratto artisti e amanti dell’arte, non meno di quanto abbiano terrorizzato la povera gente del villaggio. La leggenda del parco cresce di anno in anno – See more at: http://www.cyberitalian.com/en/html/gal_36.html#sthash.G6xls6tT.dpuf

Sia che consideriate queste enormi sculture di pietra dei mostri o delle opere d’arte, ne rimarrete sicuramente affascinati. I mostri di pietra di Bomarzo hanno per molti anni incuriosito e allo stesso tempo attratto artisti e amanti dell’arte, non meno di quanto abbiano terrorizzato la povera gente del villaggio. La leggenda del parco cresce di anno in anno. – See more at: http://www.cyberitalian.com/en/html/gal_36.html#sthash.G6xls6tT.dpuf

Sia che consideriate queste enormi sculture di pietra dei mostri o delle opere d’arte, ne rimarrete sicuramente affascinati. I mostri di pietra di Bomarzo hanno per molti anni incuriosito e allo stesso tempo attratto artisti e amanti dell’arte, non meno di quanto abbiano terrorizzato la povera gente del villaggio. La leggenda del parco cresce di anno in anno. Whether you consider those great stone sculptures monsters or marvelous works of art, you will be spell-bound by them. The stone monsters of Bomarzo have long both puzzled and attracted artists and art-lovers, no less than they have frightened the simple people of the village. The legend of that park grows from year to year. Il soldato-poeta-sognatore, Vicino Orsini, che costruì il suo parco delle meraviglie nel 1550, ruppe tutte le regole dell’arte del tempo. Egli creò di proposito un’attrazione bizzarra e insolita per stupire gli ospiti e, come disse lui stesso, “per dare respiro al suo cuore”. Egli creò quattro secoli fa – incredibilmente – un parco d’arte surreale, “straordinario e sovrannaturale”, com’era suo desiderio.  The soldier-poet-dreamer, Vicino Orsini, who built his “park of wonders” in the 1550s, broke all the rules of art of his time. He created on purpose a bizarre and unusual attraction to stun his guests and as he said “to give vent to his heart.” Incredibly, he created four centuries ago a park of surrealistic art, “extraordinary and supernatural”, as was his desire. Uno dei primi artisti a cadere sotto il suo incantesimo fu il pittore tedesco Bartholomeus Breenbergh, che, nel 1625, visitò Bomarzo e ne disegnò i mostri. Ma con i lunghi secoli dopo la morte di Orsini, il parco e il suo “bosco sacro”, come egli chiamava quella macchia di alberi sulla collina di Bomarzo, caddero in stato di abbandono. Per oltre trecento anni quelle meraviglie vennero trascurate e riposarono in silenzio. Erba e erbacce coprirono i mostri dell’Orsini. Ma questi non si mossero e dormirono, o forse risero e aspettarono. Aspettarono di essere riscoperti nel 1938 dal pittore spagnolo surrealista Salvador Dalì che allora basò uno dei suoi più famosi dipinti sul Parco di Mostri di Bomarzo. One of the first artists to fall under its spell was the Dutch painter Bartholomeus Breenbergh, who in 1625 visited Bomarzo and made drawings of the monsters. But in the long centuries after Orsini’s death, the park and his “sacred wood”, as he called that patch of woods on the Bomarzo hill, fell into neglect. For over 300 years the wonders there were abandoned and they lay in silence. Grass and weeds covered Orsini’s monsters. But they didn’t move, they just slept, or perhaps laughed and waited. Waited to be rediscovered in 1938 by the Spanish surrealist painter Salvador Dali who then based one of his most famous paintings on the Bomarzo Monster Park. Quei mostri che si affacciavano fra le erbacce spaventavano la gente del posto. Sembrava che il parco sacro fosse abitato da strani spiriti. La gente di Bomarzo cominciò a chiamare il bosco sacro “parco dei mostri”. – See more at: http://www.cyberitalian.com/en/html/gal_36.html#sthash.G6xls6tT.dpuf

Sia che consideriate queste enormi sculture di pietra dei mostri o delle opere d’arte, ne rimarrete sicuramente affascinati. I mostri di pietra di Bomarzo hanno per molti anni incuriosito e allo stesso tempo attratto artisti e amanti dell’arte, non meno di quanto abbiano terrorizzato la povera gente del villaggio. La leggenda del parco cresce di anno in anno. Whether you consider those great stone sculptures monsters or marvelous works of art, you will be spell-bound by them. The stone monsters of Bomarzo have long both puzzled and attracted artists and art-lovers, no less than they have frightened the simple people of the village. The legend of that park grows from year to year. Il soldato-poeta-sognatore, Vicino Orsini, che costruì il suo parco delle meraviglie nel 1550, ruppe tutte le regole dell’arte del tempo. Egli creò di proposito un’attrazione bizzarra e insolita per stupire gli ospiti e, come disse lui stesso, “per dare respiro al suo cuore”. Egli creò quattro secoli fa – incredibilmente – un parco d’arte surreale, “straordinario e sovrannaturale”, com’era suo desiderio.  The soldier-poet-dreamer, Vicino Orsini, who built his “park of wonders” in the 1550s, broke all the rules of art of his time. He created on purpose a bizarre and unusual attraction to stun his guests and as he said “to give vent to his heart.” Incredibly, he created four centuries ago a park of surrealistic art, “extraordinary and supernatural”, as was his desire. Uno dei primi artisti a cadere sotto il suo incantesimo fu il pittore tedesco Bartholomeus Breenbergh, che, nel 1625, visitò Bomarzo e ne disegnò i mostri. Ma con i lunghi secoli dopo la morte di Orsini, il parco e il suo “bosco sacro”, come egli chiamava quella macchia di alberi sulla collina di Bomarzo, caddero in stato di abbandono. Per oltre trecento anni quelle meraviglie vennero trascurate e riposarono in silenzio. Erba e erbacce coprirono i mostri dell’Orsini. Ma questi non si mossero e dormirono, o forse risero e aspettarono. Aspettarono di essere riscoperti nel 1938 dal pittore spagnolo surrealista Salvador Dalì che allora basò uno dei suoi più famosi dipinti sul Parco di Mostri di Bomarzo. One of the first artists to fall under its spell was the Dutch painter Bartholomeus Breenbergh, who in 1625 visited Bomarzo and made drawings of the monsters. But in the long centuries after Orsini’s death, the park and his “sacred wood”, as he called that patch of woods on the Bomarzo hill, fell into neglect. For over 300 years the wonders there were abandoned and they lay in silence. Grass and weeds covered Orsini’s monsters. But they didn’t move, they just slept, or perhaps laughed and waited. Waited to be rediscovered in 1938 by the Spanish surrealist painter Salvador Dali who then based one of his most famous paintings on the Bomarzo Monster Park. Quei mostri che si affacciavano fra le erbacce spaventavano la gente del posto. Sembrava che il parco sacro fosse abitato da strani spiriti. La gente di Bomarzo cominciò a chiamare il bosco sacro “parco dei mostri”. – See more at: http://www.cyberitalian.com/en/html/gal_36.html#sthash.G6xls6tT.dpuf

25/27 aprile – Sagra dell’asparago – Canino VT

Torna Il Mangiatutto di Canino da venerdì 25 aprile a domenica 27 aprile ci farà compagnia L’Asparago Verde di Canino
E’ una tipologia di ortaggio adatto ad essere consumato fresco e surgelato. Viene prodotto nel territorio del Comune di Canino ed in misura minore nel comune di Montalto di Castro, Tessennano, Arlena di Castro e Tuscania?.
A rendere “speciale” l’asparago di Canino è il suo colore verde brillante ma soprattutto l’assenza della parte legnosa che in genere si scarta, peculiarità che gli è valsa l’appellativo di “mangiatutto”.
Le sue caratteristiche  organolettiche dipendono dai tipi di terreni, calcareo o d’origine vulcanica, e da un ambiente caratterizzato da un clima mite e temperato; basti pensare che in inverno le temperature sono inferiori ai zero gradi solo in alcuni giorni ed in estate oscillano tra i venticinque e i trentadue gradi. Proprio per questo fortunato clima, l’asparago di Canino matura molto prima che altrove (si raccoglie già nel mese di gennaio) e questo permette di avere un raccolto enorme e di ottima qualità.
Per assaggiare questo delizioso ortaggio e conoscerne i diversi impieghi in cucina recatevi a Canino per la Sagra dell’Asparago. Gli stand allestiti in occasione dell’evento propongono assaggi con tutti i piatti a base di asparago dal primo al secondo al contorno al dolce.
 
 
CANINO:

Canino si trova nell’immediato entroterra rispetto alla costa tirrenica nella Maremma laziale, in Tuscia, a due passi da Vulci e dalla distrutta città di Castro. Oltre ad essere in prossimità del mare, Canino è vicino al Monte Amiata e al Lago di Bolsena. Le colline intorno a Canino si spingono fino a lambire la Selva del Lamone.
 
 

25/27 aprile – Sagra del carciofo ceretano

Spettacoli musicali, Intrattenimenti, Produttori locali, Punto ristoro del Carciofo fritto e dei prodotti tipici locali e Nazionali, Giostre, Espositori commerciali, Artigiani al Centro Storico, Gara di tiro al Piattello, Moto incontro, macchine d’Epoca, Raduno bandistico, Mostra d’Arte, Artisti di strada e …molto, molto altro ancora!!
Titolo: FESTA DEL PRODOTTO TIPICO CERETANO Date: dal 25 al 27 Aprile 2014 Orari: dalle 8:00 alle 22:00
Dove: CERVETERI (Rm) – Piazza Aldo Moro, Via Ceretana, Via Mura Castellane, Via Ricci, Piazza Risorgimento, Via Roma, Via Santa Maria, Piazza Santa Maria
Telefono: Associazione Culturale Amici X Cerveteri – Dario 3927129593 Mail: dariomaras@alice.it

26 aprile – Sagra degli Gnocci Ricci – Amatrice

13ª Mostra Mercato delle piante e dei fiori12ª Sagra degli Gnocchi Ricci
 
Colori e sapori della Primavera nel cuore del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga, con degustazione degli Gnocchi Ricci, preparati uno ad uno, come una volta, dalle casalinghe di Amatrice.
Alla Manifestazione è abbinata la 13ª Mostra Mercato delle Piante e dei Fiori.
Inoltre stand gastronomici e di artigianato locale.
 
PROGRAMMA: Ore 09:00 – Inizio Mostra Mercato presso Viale Muzii Ore 13:00 – Inizio della Sagra degli Gnocchi Ricci
 
Info Pro-Loco di Amatrice: infoLine 0746.826344 – proloco@amatrice.net Inoltre potrete contattare anche: info@amatriciana.org
 
 

Gli Gnocchi Ricci sono il piatto più tipico della tradizione amatriciana. Era il piatto tipico della domenica nelle famiglie nobili di Amatrice centro e poco conosciuto nelle frazioni. La sua ricetta si tramanda inalterata da generazioni e da qualche anno la Pro-Loco organizza, in occasione della “Primaverissima”, la Sagra degli Gnocchi Ricci.
Ingredienti (per 8 persone): 10 uova, 1 kg circa di farina, acqua, sale.
Preparazione: rompere le uova (tutte tranne una) e preparare due fontane di farina sulla tavola. In una saranno sistemate le uova (rossi e chiare). Anche l’uovo rimasto sarà utilizzato, solo che invece di spaccarlo normalmente deve essere realizzato un piccolo foro nella parte superiore da dove fuoriuscirà il contenuto. Lo stesso uovo sarà poi utilizzato come misurino per l’acqua. Calcolare dunque 5 misurini d’acqua che sarà fatta bollire con un cucchiaino di sale fino.
Nella prima fontana, impastare la farina e le 10 uova, come se fosse pasta all’uovo. Nell’altra fontana di farina, aggiungere l’acqua (deve essere bollente) e impastare fino ad ottenere una consistenza simile a colla. Solo a questo punto si potranno unire i due impasti e dopo qualche minuto si otterrà l’impasto principale dal quale tirare fuori gli gnocchi. La pasta ottenuta deve essere morbida ed elastica.
A questo punto, dopo aver coperto con un panno l’impasto (per non farlo asciugare), tirare fuori piccoli pezzi con i quali formare strisce del diametro di circa 1 cm che saranno tagliate in pezzetti di circa un centimetro di lunghezza. Sempre operando con la farina, strisciare il pezzetto lungo la tavola con il medio, l’indice ed il pollice della mano, così da ottenere lo gnocco (da 3 a 5 cm di diametro).
Per la cottura, scolare gli gnocchi appena tornano a galla.
Il sugo ideale per gli gnocchi ricci è quello a base di spezzatino di castrato di pecora, macinato misto di maiale e vitellone, spezzatino di vitellone. Condire con parmigiano e pecorino nelle stesse quantità.(http://www.comune.amatrice.rieti.it)
 

21- 25 aprile – Pic-Nic al Parco Villa Gregoriana 2014 – Tivoli (RM)

21 e 25 aprile, 1 maggio – Pic nic con prodotti a km 0, un ambiente incontaminato a ridosso delle cascate del fiume Aniene, attività per i più piccini e percorsi guidati per gli adulti alla scoperta di Parco Villa Gregoriana. 
In uno degli appuntamenti più noti della tradizione romana, Parco Villa Gregoriana si trasformerà in una fucina a cielo aperto di giochi ed attività per grandi e piccini con visite guidate e laboratori di Riuso & Riciclo, per un’ immersione totale nella natura ed all’insegna del buon cibo. Sarà infatti possibile acquistare un cestino per un divertente pic-nic nel bosco con prodotti a Km 0 della Valle dell’Aniene.
 
Da non perdere

Laboratori psicomotori e di Riuso & Riciclo per bambini. (ore 10.30-12.00 e 15.00-16.30, su prenotazione).

Visite guidate introduttive (ore 10.30, 11.30, 12.30, 14.30, 15.30, 16.30, 17.15).

Orari: Dalle 10.00 alle 17.30
 
Prenotazioni:
La visita guidata introduttiva è inclusa nel biglietto d’ingresso e non necessita di prenotazione.
Per i laboratori di Riuso & Riciclo dedicati ai soli bambini è gradita la prenotazione. Per il cestino rivolgersi alla caffetteria allo 0774-332650.
 
Come arrivare
GPS N 41° 57′ 55.51″ E 12° 48′ 6.42″ In auto: Autostrada dei Parchi A24 – Uscita Tivoli o Castel Madama; seguire le indicazioni per il centro città e, successivamente, le paline FAI – Parco Villa Gregoriana, Largo S. Angelo, 1 Via Tiburtina fino a Tivoli; una volta in città, seguire le indicazioni FAI – Parco Villa Gregoriana, Largo S. Angelo, 1. In treno : da Roma Stazione Tiburtina, fermata Tivoli. In pullman : da Roma, Ponte Mammolo e Stazione Tiburtina, fermata Tivoli; seguire poi le indicazioni stradali FAI – Parco Villa Gregoriana.
 
Contattaci
 
FAI – Parco Villa Gregoriana Tel: 0774 – 332650 E-mail: faigregoriana@fondoambiente.it
 

21/04/2014 – Tradizioni in cammino – Sacrofano (RM)

Pasquetta tra TRADIZIONI IN CAMMINO: questo è il titolo dell’evento che si svolgerà a Sacrofano, delizioso comune a 19 km dalla Capitale. Il 21 aprile, per tutta la giornata è aperta al pubblico la mostra fotografica, i racconti, le leggende e poesie che vanno dalla fine dell’800 agli anni ’60. La manifestazione è patrocinata dalla Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio, dal Comune di Sacrofano, dall’Ente Parco di Veio. Organizzata dal Comitato Cittadino Tradizioni in Cammino, l’Associazione Asi Ciao Coordinamento Provinciale e l’Associazione Culturale Teoremi.net. Programma: Il suggestivo Borgo medievale accoglierà il materiale fotografico e letterario che racconta proprio la vita di questo Borgo, che è l’originario luogo dove nasce questa accogliente e generosa comunità. Rivivere un’epoca indimenticata, testimonianza di radici profonde sia nei ricordi tramandati sia nel dialetto. Tutto questo lo respirerete se verrete a passeggiare tra i nostri vicoli. Fotografie, letteratura contadina, degustazione della tipica pizza di Pasqua: tutto questo insieme al calore contadino. Presso le nostre trattorie potrete gustare i cibi genuini locali e i prati vi potranno accogliere per una rilassante pennichella. La scommessa è quella di farvi tornare!!
Organizzatore: Teoremi.net ; Asiciao; comitato cittadino Email: gina.cardarelli@yahoo.it Telefono: 3667414104

13 aprile – la settima edizione del Festival Internazionale della Zuppa di Roma

Domenica 13 aprile 2014, presso il Casale Garibaldi sede de La Città dell’Utopia (Via Valeriano 3f, San Paolo, Roma) si terrà la settima edizione del Festival Internazionale della Zuppa di Roma, un evento noto sia agli abitanti dell’ VIII municipio che a tutto il territorio di Roma.
Le origini del Festival Internazionale della Zuppa risiedono nella città di Lille, nel lontano 2001, ottenendo poi una grande diffusione in tutta l’Europa: Berlino, Cracovia, Barcellona, Madrid, Francoforte, Bologna e finalmente nel 2008, grazie al Servizio Civile Internazionale a Roma, presso la Città dell’Utopia, nel cuore del quartiere San Paolo.
La Zuppa è un piatto semplice, presente in tutte le culture, è un piatto popolare e genuino che diventa quindi un pretesto per stare insieme e condividere una giornata all’insegna del teatro, della buona musica e dell’arte di strada, a impatto zerosull’ambiente.
In vista del Incontro nazionale Genuino Clandestino a Roma, quest’anno verranno affrontati i temi della difesa della terra e dei beni comuni; contadini ed artigiani parteciperanno e racconteranno come si potrebbero utilizzare risorse importanti come la terra, il tempo e il lavoro umano. Donne e uomini che custodiscono le terre garantendoci il cibo sano oggi, la vita domani.
Come ogni anno l’aspetto del riuso e del riciclo sarà fondamentale, realizzato attraverso l’utilizzo di bibite alla spina e acqua gratis per ridurre gli imballaggi e ad una raccolta differenziata ben impostata.
Il Festival Internazionale della Zuppa di Roma è aperto a tutti, gratuito: associazioni, famiglie e singoli cittadini sono i benvenuti, sia come assaggiatori, che come cuochi. I concorrenti si contenderanno tre premi molto ambiti. Ad accompagnare la giornata
concerti, artisti di strada, laboratori per tutte le età, spettacoli di teatro, giochi per grandi e piccini.
Programma
h. 10.00 – Apertura ludoteca itinerante (costruire con le tavolette, disegnare con le calamite) h. 11.00 – “Fiabe Cabaret” – Fiabe popolari per bambine e bambini a cura del Teatro Pantegano h. 11.00 – parata musicata e colorata da Parco Schuster fino al Festival h. 11.30 – Laboratorio creativo h. 12.00 – Apertura Zuppen Desk dalle ore 12.00 a chiusura – La Milonga dell’Utopia (con pause tecniche) h. 13.00 – Arrivo della parata in piazza con spettacolo h. 13.00 – 14.30 – Pranzo h. 14.45 – Spettacolo di teatro e giocoleria h. 16.00 – Assaggi Zuppeschi h. 17.30 – “Tanto pe’ magna’ “, canzoni, poesie e ricette romanesche – Giulia Anania in concerto con Lilith Primavera, Stefania Placidi, Valerio Rodelli & Gli Arimediati der Quarticciolo (durante scrutinio zuppe) h. 18.00 – Premiazioni h. 18.30 – 19.30 – Concerto di chiusura con Errichetta Underground

12-13 aprile – 4° Sagra dell’Asparago Selvatico – Marcellina (RM)

 
Sabato 12 Aprile 2014 avrà luogo presso i Capannoni della Cooperativa Agricola di Marcellina in Via della Stazione, 127 la IV EDIZIONE SAGRA DELL’ASPARAGO SELVATICO ed il giorno seguente, Domenica 13 Aprile, la 2^ FESTA ARROSTICINI E BIRRA. L’evento è organizzato dal “Comitato c’era una volta”
 
 
 
 Programma Sabato 12 aprile 2014
4° edizione Sagra dell’Asparago Selvatico
ore
17,00 Apertura Mercatino
18,00 Apertura Stand Gastronomici
18,30 Mostra e Museo dell’Organetto
19,00 Organetto Live
 C’era una volta il ballo
 20,30 Rassegna Regionale Organetto
 serata danzante
 con orchestra di ballo Italia con la partecipazione di campioni Nazionali e Mondiali
 
Domenica 13 aprile
 2° festa Arrosticini e Birra
 Ore
11,30 Apertura Mercatino
12,00 Apertura Stand Gastronomici
13,30 Pranzo Sociale su prenotazione
13,30 Organetto Live C’era una volta il Ballo
14,30 Si balla con Orchestra di Ballo Italia
17,30 1° edizione Premio poesia e narrativa
20,00 si balla con Orchestra Alex e Fabiola