Da quando gliele ha “suonate” non gli da più tregua. Pedinamenti, agguati e minacce sono all’ordine del giorno, ma stavolta c’è mancato poco che gli spaccasse le ossa a bastonate.
L’ha “pizzicato” su viale Roma armato di una mazza da baseball e il suo rivale s’è salvato per un pelo barricandosi all’interno della scuola.
Così venerdì 20 aprile un 17enne di Colle Fiorito è stato denunciato dalla Polizia per minacce aggravate e porto abusivo di oggetti atti ad offendere. Si tratta dell’ennesima segnalazione all’Autorità giudiziaria per i Minorenni dopo le svariate querele presentate dalla mamma di uno studente coetaneo di Guidonia, da tre mesi diventato la sua vittima sacrificale.
La sua colpa? Aver difeso un amico e dato una lezione al ragazzo terribile di Colle Fiorito. Secondo la ricostruzione degli agenti diretti da Giancarlo Sant’Elia, la vicenda ha avuto inizio il 12 gennaio scorso, quando i due si sono affrontati a suon di calci e pugni e il 17enne aveva avuto la meglio. Da quel momento in poi il rivale ha iniziato a dargli la caccia, raggiungendolo perfino sotto casa per “promettergliele”. Era il 15 gennaio e la mamma presentò la prima di una lunga serie di denunce nella speranza di arginare l’esuberanza del bulletto di Colle Fiorito. L’effetto ottenuto è stato l’inverso di quello sperato.
Tant’è che venerdì pomeriggio verso le 18,10 – forse avvertito da un amico in comune – il 17enne furioso ha “beccato” lo studente nei pressi del centro studi privato “Trilussa”, all’interno del quale l’adolescente si è rifugiato per evitare di finire all’ospedale.
A quel punto, il ragazzo ha avvertito telefonicamente la mamma che si trovava in un parrucchiere nei paraggi. La donna, uscita in strada, s’è ritrovata faccia a faccia col “giustiziere” che è subito fuggito via in sella a uno scooter. La cinquantenne non s’è persa d’animo e dopo aver allertato il 113 s’è lanciata all’inseguimento del 17enne terribile intercettato qualche minuto dopo da una volante in via Rosata a Colle Fiorito.
Accompagnato in commissariato, il ragazzino è stato riconsegnato al padre, anche lui già noto per la sua “esuberanza”. A ottobre 2008, infatti, rincorse in auto la moglie e un amico, colpito ad accettate davanti alla Tenenza dei carabinieri: il malcapitato ci “rimise” un dito della mano destra nel tentativo di ripararsi e “rimediò” altre ferite sul corpo per far scudo sulla donna.