Guidonia – A Setteville Nord la strada rotta e pericolosa dopo i lavori di Italgas

A gennaio una compagnia del gas ha effettuato lavori su tutto il quartiere, impiegandoci circa una decina di giorni e facendo scavi lunghi decine di metri.
Ad oggi, però, il ripristino del manto stradale sugli scavi, lascia molto a desiderare. A denunciarlo  è Danilo Scalia, 39 anni, tecnico della Telecom residente in via Bellegra da sei anni.
“Lavoro su Setteville Nord e Marco Simone quasi tutti i giorni, spiega,  e da quando hanno riaperto tutte le strade su cui avevano fatto i lavori, ho notato che giorno dopo giorno l’asfalto che hanno rimesso si sta sollevando, scrostando o sbriciolando. Così mi sono segnato tutte le vie e ho fatto più di una segnalazione al Comune”.
Danilo ha inviato a marzo una mail al geometra Paolo Montagnini dell’Ufficio Lavori Pubblici e al consigliere di maggioranza Michele Venturiello, riferimento del quartiere a Palazzo Matteotti.
“Nessun segnale, continua Scalia, fino al 16 aprile, quando dopo un mio post sul blog MarcoSimoneOnline, Venturiello ha risposto dicendo che gli ultimi mesi erano stati difficili a causa di problemi personali di Montagnini e anche del geometra De Bonis”.
Nel post di Venturiello, infatti, si legge che “quanto riferito e’ tutto vero. Purtroppo , scrive Venturiello, il geometra De Bonis ha perso il fratello Nicola dopo un improvviso ricovero e il geometra Montagnini è stato ricoverato in ospedale. In buona sostanza abbiamo avuto due mesi di black out ai Lavori Pubblici. Ad ogni modo e’ stata pubblicata il 12 aprile la delibera di giunta numero 359 del 6 dicembre 2011 che disciplina i ripristini dei manti stradali”.
Una delibera che stabilisce con chiarezza che ad aggiustare la strada deve essere chi l’ha rotta. Si tratta di una delibera di 16 articoli che, oltre a spiegare nel dettaglio in quale maniera ogni titolare deve fare richiesta per ricevere l’autorizzazione ai lavori, al capitolo “pavimentazioni” rende noto anche nel dettaglio come devono essere eseguiti i lavori.
“Il ripristino del piano variabile bituminato dovrà essere eseguito attraverso la stesa di binder (lo strato sottostante al manto stradale) per uno spessore finito di almeno 10 centimetri per tutta la sezione dello scavo, successive ricariche con conglomerato bituminoso (la superficie d’usura) da effettuarsi ogni qualvolta si determinano avvallamenti a seguito di assestamenti naturali che l’ente concessionario ha l’obbligo di sorvegliare e ripristinare”.
Insomma, chi rompe rimette a posto con tutti i crismi e adesso c’è anche un regolamento che lo dice, altrimenti sono previste delle sanzioni pecuniarie.
“Spero che l’Italgas o chi per lei – conclude Danilo Scalia – torni sui lavori che ha fatto, perché altrimenti le buche si mangeranno tutta la strada e il brecciolino diventerà un pericolo serio per automobilisti e centauri, su queste vie prevalentemente in forte pendenza”.

Valerio Valeri

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