L’ha stuprata con un attrezzo di ferro Dopo i domiciliari voleva pure la libertà

Nell’udienza il procuratore generale della cassazione aveva chiesto di far cadere l’accusa di tentato omicidio ferma restando la sussistenza dell’abuso sessuale per la terribile violenza consumata nella notte tra sabato 11 e domenica 12 febbraio scorsi.
Il 21enne sottufficiale di stanza al 33esimo reggimento artiglieria Acqui de L’Aquila era stato arrestato il 23 febbraio nella caserma Campomizzi dai carabinieri in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari Giuseppe Romano Gargarella e recluso nel carcere di Castrogno, a Teramo, nella stessa cella di Salvatore Parolisi, il caporal maggiore accusato dell’omicidio della moglie Melania Rea.
Dopo tre mesi di galera, però, il militare è stato rimandato a casa in attesa del processo che chiarirà i fatti.
L’inchiesta condotta dal pubblico ministero della Procura de L’Aquila David Mancini ha accertato che lo stupro è stato compiuto utilizzando un corpo metallico mai ritrovato. “L’estrema brutalità dimostrata nell’azione, la crudeltà usata, la totale mancanza di scrupolo nel lasciare la ragazza massacrata esposta alla morte per gelo o dissanguamento – motiva il gip – pone la pericolosità sociale dell’indagato ai massimo livelli e fa concludere che nessuna misura cautelare oltre la custodia in carcere possa essere minimamente idonea a ovviare alle esigenze cautelari esistenti e in particolare al pericolo della reiterazione di ulteriori reati della spessa specie”.
La ragazza di Tivoli fu trovata svenuta, in mezzo alla neve e in una pozza di sangue dagli addetti della sicurezza della discoteca dove aveva trascorso la serata in compagnia di una coetanea e amica tiburtina con la quale divide l’appartamento in Abruzzo.
Fin dall’inizio Tuccia ha sempre sostenuto di avere avuto con la studentessa un rapporto sessuale consenziente ma non era riuscito a chiarire in modo convincente le ragioni per le quali la donna avesse riportato delle ferite tanto gravi al punto che sarebbe morta qualora non fosse stata soccorsa in tempi rapidi.

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