Così domenica 23 settembre, per tutta la mattinata è stata indetta a piazzale Cairoli una manifestazione popolare finalizzata sia alla raccolta firme che all’adesione per i moduli sui reclami da inviare ad Acea. Una petizione popolare nei confronti anche del comune di Fiano Romano per potenziare l’allaccio all’acquedotto del Peschiera e fronteggiare l’emergenza idrica.
Domenica scorsa circa quattrocento residenti hanno firmato ed aderito alla manifestazione sul disservizio con tanto di striscioni al seguito. Allo slogan “basta mattone, prima i servizi” si è costituito un “coordinamento dei comitati civici di Fiano Romano”, che rappresenta via Milano, centro storico, Palombaro Felciare, via Terracini, Palmiro Togliatti, Belvedere e Belvedere dei Flavi.
«Vivo con la mia famiglia a Belvedere dal 2007 e da allora l’acqua nella mia casa scarseggia», sostiene Michele Del Checco, 39 anni, dipendente del ministero dell’Interno. «Siamo costretti a lavarci alle 2 di notte perché solo a quell’ora esce un po’ d’acqua. A lavare nostro figlio piccolo con le taniche e cucinare con le bottiglie di acqua minerale. Addirittura quest’anno mi sono arrivate tre bollette Acea da 4.500, 1.700 e 1.500 euro per un consumo assurdo e spropositato. Praticamente avrei dovuto pagare l’aria che si forma nel bottino», conclude l’uomo.
Inoltre, la qualità dell’acqua è ai limiti della potabilità, spesso dai rubinetti è fuoriuscito liquido marrone. Molte persone hanno dovuto cambiare i propri elettrodomestici perché rovinati da quell’acqua ferrosa.
Disagi e in certi casi pure la beffa. «Ero sotto la doccia insaponato e all’improvviso sono rimasto a secco, di colpo è stata tolta l’acqua», racconta Marco Mestroni, 47 anni, tecnico di professione, residente a via Milano.
Indignati pure Ilaria Tomasini, 41enne infermiera, che risiede a Belvedere, e Francesco Marino, 72enne pensionato che da sei mesi si è rassegnato a convivere col problema-acqua. Il nodo è alla radice, comunque. Tubature vecchie ed obsolete, depuratori saturi o senza capacità ricettive.
Emblematico il caso di Pasquale Ferrara, 40enne impiegato, che abita in via Firenze: «Sono tredici mesi che ho chiesto i servizi e mi hanno detto che il problema è fognario in quanto il depuratore “Mascherone” è saturo. E finora nessuna risposta».
Gino Ferretta