Palombara – Ubriaco sul furgone del papà travolge e uccide. La “notte brava” del fabbro finisce in carcere

SanBasilio mod

I poliziotti lo hanno trovato nascosto dietro una siepe, lo sguardo sconvolto, il volto pieno di ferite, la tuta da lavoro imbrattata di sangue.

“Mi hanno rapinato”, si è giustificato con gli agenti in uno stato confusionale e muovendosi in maniera scoordinata. Una scusa banale per non dire la verità, per non raccontare che aveva appena travolto un’automobile con due fidanzati a bordo e se l’era svignata, lasciandoli agonizzanti tra le lamiere.

La notte brava romana di Luca Petrocchi, 29 anni di Palombara Sabina, incensurato, professione fabbro, sposato e con un figlio, è finita con un morto sulla coscienza, una ragazza in gravi condizioni e un nascituro che non conoscerà mai il padre.
Per questo da venerdì 9 novembre il 29enne sabino è detenuto a Regina Coeli con le accuse di omicidio colposo, omissione di soccorso e lesioni colpose. Deve rispondere della morte di Alessandro Ricotti, 27 anni di Marino, e delle gravi ferite riportate dalla compagna Pamela Rapo, 33, di Frascati, attualmente ricoverata al policlinico “Umberto I” di Roma.
Secondo la ricostruzione della Polizia, la tragedia si è consumata verso l’una della notte tra giovedì 8 e venerdì 9 novembre all’incrocio tra via Fiuminata e via Morrovalle, nei vicoli di San Basilio dove Luca Petrocchi si era infilato subito dopo aver combinato guai sulla via Tiburtina al volante del furgone Ducato intestato al padre.
Poco prima il fabbro era entrato all’Enjoy Cafè, il bar di via Tiburtina 1137-A di proprietà di Andrea Valelli, per acquistare un pacchetto di sigarette e uno di cartine. Senza rinunciare a un “passaggio” al bancone.
Una volta uscito, si è rimesso alla guida del furgone, ma nel tentativo di passare in uno spazio “risicato”, ha danneggiato la fiancata sinistra della Bmw X6 di Valelli parcheggiata tra un muro e il gabbiotto dell’area di servizio, proseguendo dritto in direzione Roma.
E’ stato un cliente ad avvertire l’imprenditore che a quel punto s’è messo in auto per cercare almeno di prendere il numero di targa del Ducato. Nel frattempo, però, Petrocchi aveva già fatto di peggio.
Lungo via Fiuminata infatti il furgone si era schiantato contro una Fiat Punto condotta da Pamela Rapo e col compagno Alessandro Ricotti al fianco. L’impatto è stato devastante, tant’è che la vettura è finita prima contro un albero, poi contro un lampione quindi addosso a un cassonetto giallo. Evidentemente preso dal panico, Luca Petrocchi ha abbandonato il mezzo, fuggendo via per evitare l’aggressione da parte di alcuni passanti. Sul posto è intervenuta una volante del commissariato San Basilio che lo ha ritrovato nascosto tra le auto e una siepe in stato confusionale, mentre i vigili del fuoco e due ambulanze hanno soccorso i feriti.
Estratti dalle lamiere, Alessandro Ricotti è deceduto durante il trasporto all’ospedale “Sandro Pertini”, mentre la fidanzata Pamela è stata ricoverata al policlinico “Umberto I” con diverse fratture: la prognosi iniziale è di 25 giorni.
Luca Petrocchi è stato accompagnato dagli agenti all’ospedale “Madre Giuseppina Vannini” a Tor Pignattara per medicare le contusioni riportate nell’incidente e sottoporlo agli accertamenti del caso, che hanno rilevato nel sangue un tasso alcolemico pari a 1,86 grammi per litro, ovvero tre volte superiore ai limiti consentiti dalla legge.
Gli esami hanno accertato anche la presenza di tracce di stupefacenti: abbastanza per far scattare l’arresto.

Marcello Santarelli

 

Il testimone: “Col Ducato voleva passare in uno spazio stretto”

 

Lo cercava per annotare il numero di targa e fargli pagare i danni causati alla sua automobile, ha trovato davanti a sé una scena terrificante: la Fiat Punto dilaniata, un ragazzo quasi esanime, la fidanzata ferita gravemente.
Andrea Valelli è il testimone della notte brava di Luca Petrocchi, almeno della fase finale della sua folle corsa.
Il 43enne imprenditore di Setteville gestisce l’Enjoy Cafè, il bar dove il fabbro si è fermato poco prima di travolgere l’auto dei fidanzati. “Era entrato già ubriaco – racconta Valelli – ha comprato sigarette e cartine e al bancone ha bevuto qualcosa, sicuramente non era acqua”.
Una volta fuori, Petrocchi ha fatto i danni.
“Ha cercato di passare col furgone in uno spazio impossibile – spiega Valelli – la mia Bmw era parcheggiata accanto al muro e a pochi centimetri dal gabbiotto del benzinaio: lui ha messo la marcia, mi ha fatto la fiancata e se n’è andato. Un cliente mi ha avvertito indicandomi che era fuggito verso San Basilio. Così ho provato a verificare se lo pizzicavo, anche se era già lontano. Quando l’ho raggiunto il furgone era in mezzo alla strada, la Punto distrutta, quel ragazzo agonizzante. Abbiamo solo potuto chiamare i soccorsi: è stato inutile”.

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