Via Tiberina bloccata, venerdì 2 novembre, al Bivio di Capena per la mobilitazione popolare contro l’interruzione del trasporto pubblico locale.
Soprattutto i cittadini di Fiano Romano e Capena dovranno fare a meno di un servizio essenziale per il loro territorio, ovvero quello fornito dalla Società “Damibus Srl” che, non per sua scelta, si è vista costretta a sospendere il servizio di trasporto pubblico locale che erogava in convenzione con i comuni, a causa del mancato pagamento dei corrispettivi da parte della Regione Lazio.
Presente al presidio anche Luigi Nieri, capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà nel consiglio regionale del Lazio. La mattina di venerdì 2, Nieri ha preso parte alla protesta di Capena, insieme ai sindaci dei comuni dell’area Tiberina, tra cui Antonella Bernardoni, Ottorino Ferilli, Fabio Stefoni, Marinella Ricceri ed Enzo De Santis, rispettivamente primi cittadini di Capena, Fiano Romano, Castelnuovo di Porto, Riano e Ponzano Romano. All’iniziativa hanno aderito pure i rappresentanti di Monterotondo, Civitella San Paolo e Nazzano.
Il sit-in è iniziato verso le 9,30 e si protratto fino a mezzogiorno. Un centinaio di persone, in prevalenza studenti degli Istituti superiori di Monterotondo e Passo Corese, hanno invaso la principale arteria che collega Fiano a Capena. Il disagio colpirà proprio i ragazzi e i genitori delle due città della Tiberina che quotidianamente si recano a scuola con i mezzi della Damibus.
«Mia figlia ha 16 anni e va all’Itc di Passo Corese da sola, ma da questa settimana sarà costretta a non andare a scuola. è assurdo, io lavoro e non posso accompagnarla», sottolinea Rosanna Caporale, 45enne mamma di una studentessa che da tre anni usufruisce del servizio locale. «Qui stiamo fuori dal mondo, non abbiamo altri mezzi di trasporto, come la ferrovia ad esempio, che andrebbero potenziati e non soppressi», aggiunge la donna. Sarà un novembre d’inferno per la mobilità della zona, centinaia di pendolari resteranno a piedi. E c’è chi paga 19 euro al mese per l’abbonamento o 2 euro per il costo dei biglietti della Damibus.
Solo da Capena ogni mattina (corse delle 7,30 e 13,45) partono due pullman per circa 300 studenti che se non si recheranno nei propri Istituti saranno “assenti ingiustificati” e rischiano di perdere l’anno scolastico.
Ogni cittadino ha diritto al servizio di trasporto pubblico locale e la Regione deve dare risposte decisive ed immediate sul problema. «Sui contributi volevamo garanzie e comunicazioni dirette ed ufficiali. Il 5 novembre si riparte», sostiene D’Amico, responsabile della Damibus di Capena, dopo aver incontrato l’Unione delle aziende della mobilità del Lazio.
Gino Ferretta