La crisi, si sa, morde ogni giorno di più. E un po’ “d’aria pulita” fa sempre bene.
Fiano Romano aveva deciso di dare un po’ di respiro ai contribuenti liberati dalle maglie di Equitalia con una definizione agevolata, dopo l’atto di coraggio e la decisione di rompere definitivamente i rapporto con la società misto pubblico-privata di recupero crediti. Per ora, però, da quella proposta fatta ai contribuenti dal Comune sono arrivate 500 domande, almeno durante questa prima fase del progetto. Il Comune, per la seconda, se ne aspetta almeno altre 4mila.
Per questo l’amministrazione ha deciso di prolungare i tempi per depositare le domande di definizione agevolata dei tributi locali, che il Comune di Fiano ha deciso di gestire in proprio.
Un modo per far entrare nelle casse del Comune soldi che fanno comodo, ridurre l’evasione e dare una mano alle famiglie in difficoltà.
La decisione è arrivata il 31 gennaio con una delibera di consiglio comunale che proroga la scadenza della definizione agevolata, la quale prevedeva per il contribuente una serie di benefici, tra cui quello di eliminare completamente interessi e sanzioni per chi versava il dovuto entro il 4 dicembre scorso.
Tutto parte dall’atto “forte” di rompere i rapporti con Equitalia e di mettere in proprio l’amministrazione comunale nella riscossione e l’accertamento dei tributi locali.
Per questo era stato predisposto il nuovo ufficio di via Tiberina numero 23, insieme al tentativo di ricostruire la banca dati in possesso dell’amministrazione per incoraggiare una attività di verifica delle situazioni Ici e Tarsu dichiarate.
Prima di ripassare alla riscossione “coatta” stile Equitalia, il Comune aveva dato una chance ai contribuenti. La delibera di maggio 2012 aveva fissato i vantaggi per spingere i cittadini a palesarsi su tutti i fronti: Ici, Tarsu, Icp, Cosap e i servizi a domanda individuale.
Per tutti questi tributi, i residenti fianesi potevano “definire i rapporti tributari relativi alle annualità 2011 e precedenti, mediante atto volontario di adesione”.
“L’adesione spontanea – spiegavano dal Comune – comporta l’inapplicabilità della sanzione per omessa e infedele denuncia, per omesso e tardivo versamento, nonché degli interessi moratori eventualmente maturati”, fermo restando il pagamento per intero dell’imposta o del provento dovuto entro i termini di cui al presente avviso.
Punto importante della questione rimangono le agevolazioni. Per l’eliminazione “totale delle sanzioni e degli interessi per i contribuenti che effettuano il versamento dell’imposta o dei proventi nel periodo compreso tra la data di pubblicazione del presente avviso e il 4 dicembre 2012 e l’eliminazione totale ed esclusiva delle sanzioni per i contribuenti che effettuano il versamento della somma dovuta, da calcolarsi dalla data del mancato pagamento del tributo, nel periodo dal 5 dicembre 2012 al 4 marzo 2013”.
Una possibilità “rivolta anche ai proprietari delle unità immobiliari costruite abusivamente, i quali, indipendentemente dal fatto che per essi sia stata presentata o meno istanza di sanatoria edilizia, sono tenuti al regolare pagamento delle imposte”.
Così, dopo le 500 della prima fase del recupero dei tributi, il Comune conta di incassare altre 4mila domande di concordato e per questo ha scelto di far slittare i termini.
Ma, soprattutto, lo ha fatto in funzione della legge di Stabilità 2013, che con la smobilitazione delle cartelle esattoriali gestite da Equitalia che potrebbe mettere “a rischio i crediti vantati da questo Comune”.
(ec)