Guidonia – Dove sono i soldi delle case popolari? Gli aventi diritto si accampano in Municipio

I fondi regionali dovevano arrivare a gennaio e non se n’è fatto più niente. A febbraio le speranze di veder perfezionato l’acquisto degli alloggi da destinare all’edizilia residenziale pubblica sono tramontate. Lunedì 3 marzo i sogni di quattro famiglie in graduatoria per l’assegnazione di una casa popolare si è trasformata in rabbia.
Così per protestare contro l’inerzia delle amministrazioni pubbliche Solange De Carolis dell’Albuccione, prima degli aventi diritto, mamma di due bambini e affetta da distrofia muscolare, ha piazzato una tenda sotto il Municipio insieme a Raffaele Muto di Guidonia, ottavo in lista, invalido pure lui come la moglie, e Angela Aquino di Colle Fiorito, al 22esimo posto dell’elenco.
A loro si è unita anche la voce di Rocco Visca, 63 anni, 26esimo, gli ultimi 4 inverni passati in una roulotte in piazza Barbieri, nonostante un tumore al colon per il quale è in cura chemioterapica.
Si tratta di quattro nuclei che il 18 dicembre scorso, dopo un incontro col sindaco Eligio Rubeis, manifestarono davanti alla sede della Regione Lazio per reclamare con gli uffici della Pisana la mancata erogazione dei 4 milioni di euro previsti per l’acquisto di alloggi da destinare ai senzatetto.
Soldi stanziati nel 2009, ma ancora “parcheggiati” nelle casse della Pisana, così l’amministrazione Rubeis, pur avendo sottoscritto i compromessi non può formalizzare il passaggio davanti al notaio di 7 degli 8 appartamenti della “Morasca Augusto e Di Giuseppe Maria Pia” in via Colle Carino 21, a La Botte, tantomeno dei 14 alloggi della Finanpi srl di Dino Pirandola in via Guerrazzi occupati abusivamente da altrettante famiglie dall’8 settembre del 2011.
La protesta di lunedì è stata finalizzata a spronare l’amministrazione comunale. “A dicembre il vicesindaco Ernelio Cipriani – spiegano Solange, Raffaele e Angela – ci aveva garantito che entro fine anno ci sarebbero state assegnate le case, poi ha rimandato la promessa a febbraio: siamo a marzo ancora stiamo così”.

(ma. sa.)

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