Guidonia – Smurano la grata della finestra e rubano pure i risparmi dei bambini

finestraHanno approfittato della casa vuota per fare “piazza pulita” di soldi e oggetti preziosi. Ma per penetrarvi all’interno i ladri hanno smurato la grata metallica di protezione e forzato la finestra.
E’ allarme topi d’appartamento a Colleverde Secondo. Mercoledì pomeriggio 27 febbraio ignoti hanno colpito il villino di via Monte 

Everest di Alessandro Marrucanti, imprenditore di 41 anni.
Stando a quanto riferito ai carabinieri della Tenenza di Guidonia, la banda è entrata in azione fra le 17,30 e le 19,30 armata degli attrezzi giusti per portare a termine il lavoro. Una volta all’interno, i malviventi hanno messo a soqquadro l’interno appartamento, rovistando nella camera da letto e in quella dei bambini, in salone, in cucina, nel bagno e perfino nel sottoscala.
Solo al ritorno i proprietari hanno trovato la brutta “sorpresa”: la banda era riuscita a impossessarsi di vari gioielli infilati in una federa del letto e di oltre un migliaio di euro, tra cui i risparmi che i due figli di Marrucanti custodivano nei rispettivi salvadanai. Tuttavia i piccoli hanno trovato intatte le play station, evidentemente poco appetibili come i telefoni cellulari e un paio di Ray Ban.
Già dieci anni fa l’abitazione dell’imprenditore era finita nel mirino dei ladri. Era la notte del 19 dicembre 2003, quando ignoti ripulirono il villino mentre la coppia e i due bambini dormivano.
In quel caso il bottino fu di mille euro, alcuni orologi e un’Opel Zafira acquistata due settimane prima.
Ma l’episodio più cruento si registrò nel pomeriggio del 15 marzo 2005.
All’epoca la suocera di Marrucanti, Maria Annunziata Nasso, rincasò alle ore 17 per preparare la cena e sbrigare alcune faccende domestiche.
Aperta la porta dell’appartamento, la 63enne si ritrovò accerchiata da quattro slavi tra i 15 e i 20 anni armati di cacciaviti che avevano appena rubato due orologi e due bracciali d’oro.
Minacciata coi punteruoli alla gola, la donna urlò istintivamente e a quel punto la banda fuggì via coi preziosi a bordo di una Fiat Uno bianca col portellone posteriore aperto per non far vedere il numero di targa.

Marcello Santarelli

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