Matteo Paolini, 23enne di Tivoli, lavora presso il distributore gestito dal padre Sergio e racconta della sua grande passione per le due ruote. Un vulcano, un fiume in piena di energia e parlantina, “Mattew” ha una simpatia coinvolgente, tanto che bastano poche domande e da poche parole tira fuori una battuta, un ricordo, un aneddoto. Il carattere solare e allegro, così, lascia spazio a riflessioni più profonde, con la stessa semplicità con cui questo giovane dj tiburtino mixa due stili differenti in consolle.
Matteo, ti sei definito un “caciarone” come tuo padre, sono molte le passioni che ti ha trasmesso…
“Sin da bambino ricordo che era lui ad animare ogni occasione, con la musica, la pianola, il karaoke… Anch’io sono così, mi piace vedere la gente sorridere e animo la festa. Il primo giro in moto ero in sella con lui e ricordo la sensazione spettacolare quando mi veniva a prendere a scuola”.
Anche tuo fratello Giorgio è stato un riferimento importante per te.
“Essendo meccanico mi ha trasmesso molto della passione per i motori, poi quando lui a 25 anni aveva la moto e io il motorino…già sognavo di averne una tutta mia”.
Due anni fa il sogno si è avverato…
“Con i primi soldi guadagnati ho avuto la soddisfazione di comprarne una Honda Hornet bianco perla, che con il tempo ho leggermente modificato, tanto che è diventata nero opaco con cerchi verdi e bianchi, che richiamano il marchio “Monster Energy” con cui ho voluto rendere la moto ancora più aggressiva”.
Rispecchia la tua personalità?
“Più che aggressivo sono iperattivo e grintoso, per il resto sono un “bonaccione”, sono molto affettuoso nei confronti degli amici più veri e mi sciolgo quando vedo la mia nipotina di due anni, Giorgia, che riempio di regali”. (sorride).
Che tipo di motociclista sei?
“Abbastanza responsabile, infatti, la domenica mi piace correre in pista, in modo da non mettere in pericolo né la mia vita né quella degli altri in strada”.
Anche i tuoi amici sono appassionati bikers?
“In questo non mi danno molta soddisfazione (sorride), ma frequento da circa un anno un gruppo di motociclisti di Roma, il “Sesta Piena Moto Club”, che sono come fratelli per me”.
Quale canzone proporresti da sottofondo a un giro in moto?
“Pur essendo fan degli 883 e di Max Pezzali, le cui canzoni sono un po’ una raccolta della mia vita, quella che mi ha emozionato e mi rappresenta di più in moto è “I soliti” di Vasco Rossi, soprattutto al verso: “Noi siamo quelli delle illusioni, delle grandi passioni […] abbiamo frequentato delle pericolose abitudini…E siamo vivi quasi per miracolo, grazie agli interruttori…” credo che il cervello sia il miglior interruttore, quello che ti riporta sulla retta via quando in moto sei preso dalla sensazione di libertà e premi più del necessario sull’acceleratore”.
Cosa ne pensi del secondo posto di Valentino Rossi alla prima gara del Moto Gp?
“Sono cresciuto con la sua grinta e le grandi emozioni che ci trasmette, di pari passo con la sua carriera. Penso che il “Dottore” sia tornato per visitare tutti questi ragazzetti che sentono il polso pesante! Prevedo un grande mondiale e la gara del Qatar è stato solo un assaggio.
Chi vedresti vicino alla tua moto come “ombrellina”?
“Al contrario di molti che vedrebbero bene Belen Rodriguez, io non sono amante del fisico perfetto, preferirei una donna vestita solo di uno splendido sorriso, come Luisa Ranieri, la moglie di Luca Zingaretti”.
Hai la stessa passione per le quattro ruote?
“Vedere un’automobile anche bellissima non mi fa nè caldo nè freddo mentre una moto mi porta desiderio e immaginazione… Anche per questo non possiedo una macchina personale e quando serve ‘rubo” quella di papà”.
Ci hai raccontato che ami sorprendere, qual è stata l’ultima sorpresa ben riuscita?
“Andare a trovare uno dei miei migliori amici in campeggio, dopo San Benedetto del Tronto, tutto in giornata grazie alla mia Honda…l’espressione del suo viso rimarrà memorabile”.
Il prossimo viaggio in sella alla tua Honda?
“Il 25 e 26 maggio sarei andato volentieri a Chianciano con il mio gruppo. So che sarà un punto di ritrovo per moltissimi motociclisti provenienti da ogni parte d’ Italia, ma per quella data probabilmente sarò già partito per la mia esperienza come animatore in un villaggio turistico”.
Un’altra moto dei tuoi sogni?
“MV Augusta brutale, molto più “spinta” della mia, ma ci sarà tempo per acquistarla anche perchè non si può passare facilmente dalla guida di una 500 a una Ferrari”.
Fra vent’anni ti vedi un papà ancora in moto?
“Certamente sì, anche se, più che per la moto, mi piacerebbe trasmettere a mio figlio la passione per la Lazio, come mio padre, che mi portava allo stadio sin da bambino”.
Marta Rossi