Il nome del personaggio? “Non posso farlo, almeno per ora. Ma quest’auto ha una storia affascinante che verrà raccontata in un libro che sto preparando avvalendomi dell’aiuto degli amici del club di cui faccio parte, e dove saranno dettagliati tutti i particolari compresi quelli del restauro”.
Il club è il “Lampeggiante blu”, associazione senza scopo di lucro dedicata alla scoperta e al recupero esclusivo delle auto d’epoca delle forze dell’ordine. A coordinare il club c’è il presidente Luigi Altavilla, di Castel Madama, che dal canto suo vanta un altro record: è il proprietario dell’Alfa 75 che per prima arrivò a Capaci dopo la strage che uccise il giudice Falcone, sua moglie e gli uomini della scorta. Anche questa perfettamente restaurata. La passione di Michele Gorra è diventata, negli anni, una piccola missione nella quale ha coinvolto – volente o nolente – anche la sua ragazza Flavia che lo segue tra raduni e fiere specialistiche. Ma il compito di questo ragazzo di 26 anni è molto più complesso. Lui gira per l’Italia, soldi e tempo permettendo, per trovare auto originali delle forze di polizia, blindate ma non solo, da rimetterein sesto con pezzi originali, che si trovano solo dopo “pellegrinaggi” in giro per l’Italia e decine di contatti con altrettanti appassionati ed esperti.
L’immenso archivio, fatto di dettagli su dettagli delle varie macchine, è diventato oggi uno strumento di lavoro essenziale. Le auto del club vengono portate poi in giro per il paese, in raduni e fiere per esperti. Ovvero possono essere ammirate da tutti dopo tanto lavoro. In questa sua costante ricerca una “voce” nell’ambiente l’aveva indirizzato sull’Alfa 6 ferma da anni, facendo però presente che forse si trattava solo di uno “scassone” che non valeva i soldi di gasolio per andare a vederla. Altro che, se li valeva. La storia di quella macchina è impressionante, ma per entrarne in possesso ha dovuto faticare mesi e ricorrere a consulenze legali.
“Era stata sequestrata anni fa nell’ambito di un’inchiesta e ha seguito tutti i provvedimenti poi stabiliti dai giudici. Dopo parecchio tempo era stata liberata, ed era tornata ad un privato”. Dopo aver completato con successo tutte le pratiche burocratiche necessarie,Gorra ne è il proprietario. Prodotta dall’Alfa nel 1980, è stata immatricolata solo nel 1981 dopo quasi un anno di lavori per adattarla allo scopo. Chissà quante ne ha viste quest’auto, ma non ci sono riscontri di nessun tipo tra le carte che abbiamo visionato”. In cosa sia stata impiegata l’auto non è dato sapere. Ma basta passare in rassegna alcune delle sue caratteristiche per capire quanto potesse valere. Innanzitutto il costo di mercato: l’Alfa 6 era un’auto rara e costosa: almeno 70 milioni all’inizio degli anni ’80. Fare una stima, essendo appunto un pezzo unico, è quasi impossibile. Un mezzo importante che Gorra non vede l’ora di rimettere in sesto e rendere visibile a tutti, insieme alla sua storia di esemplare unico. Uno spaccato di storia italiana. E forse questo è veramente il suo valore più grande.