Si alzano i toni. E al centro del dibattito troviamo ancora la Nathan. Responsabilità passate e future si scontrano e i protagonisti dell’ultimo duello, in ordine temporale, sono il Sindaco di Tivoli, Giuseppe Proietti, e il capogruppo in consiglio comunale del Partito democratico, Alessandro Fontana. Accuse e minacce di querela che spezzano le “noiose” giornate estive, nate soprattutto dal commento di Fontana alle ultime misure che Proietti ha deciso di mettere in campo per fermare avanzamento dei lavori della controversa lottizzazione di Ponte Lucano.
“Un intervento tardivo e fuori tempo massimo – aveva commentato Fontana -. Al Ministero dove Proietti ricopriva un ruolo di primo piano, sapevano dell’esistenza della zona cuscinetto Unesco e della necessità di tutelarla. Ciò nonostante è stato dato il via libera all’intervento e non risulta nessuna presa di posizione contraria all’edificazione da parte sua”. A cui il primo cittadino risponde: “Afferma il falso su di me e lo sfido a un confronto pubblico nella sede del suo partito”. E per finire: “Se rifiuta, chieda scusa o la querelo per diffamazione”. Apriti cielo.
“Francamente, la versione western del sindaco Pino Proietti è una sorpresa – replica il segretario del Pd tiburtino – . Si deve abituare alle critiche e alla polemica politica. Lo spauracchio della querela per quanto mi riguarda e ci riguarda come Partito democratico, è una pistola scarica che non ci intimorisce affatto. Siamo determinati a portare avanti con decisione, rigore e serietà, il nostro ruolo di forza di opposizione nell’esclusivo interesse della comunità tiburtina”.
Ma quello che più infastidisce Proietti è proprio “l’attacco personale fondato su cose non vere”, circa i suoi passati incarichi: “Pertanto la sfido ad un confronto pubblico tra lei e me sulla vicenda Nathan, e in quella sede lei dovrà provare che io mi sono disinteressato della tutela della Villa di Adriano – conclude Proietti -. Io dimostrerò il contrario”. E sull’ipotesi di querela: “ Una cosa è il confronto democratico fra le idee, un’altra cosa sono le polemiche personali fondate sulle falsità”.
E Fontana accetta la “sfida”. Ma bisognerà attendere settembre per permettere a tutti i tiburtini di poter partecipare, visto che è’ un dibattito pubblico, non un duello”. La sede resta quella del Pd. Chi la spunterà?