Giovanna, come sei diventata una fotomodella?
Avevo 15 anni e stavo passeggiando per via del Corso, quando una ragazza mi ha consegnato un volantino, spiegandomi che si trattava di un’agenzia di moda. Così ho fatto il colloquio e un corso di portamento, che mi ha insegnato a essere più sicura di me. Dopo il primo book, durante il quale mi sono divertita molto, e dopo il forte incoraggiamento della mia famiglia e delle amiche, ho iniziato a credere che potesse essere il mio mondo.
Dipende molto dal fotografo e dal suo modo di coinvolgermi. Durante i primi shooting facevo più fatica a superare la timidezza… Oggi sono più abituata, mi piace farmi truccare e acconciare, sul set tiro fuori il mio lato aggressivo e ribelle, la mia sicurezza, tutto quello che magari non sono nella vita di tutti i giorni. Certo è anche impegnativo, a volte passi tutta la giornata in piedi, devi mantenere un’espressione rilassata quando invece sei stanchissima.
Sicuramente la bellezza è una dote indispensabile, ma non basta. Sono importanti la fotogenia e l’espressività, l’atteggiamento quando si guarda in camera e la capacità di farsi dirigere dal fotografo. Bisogna saper valorizzare anche un difetto, come la gobbetta sul mio naso, e trasformarlo in un tratto distintivo.
Sì, mi piace moltissimo nel tempo libero dedicarmi alla corsa, mentre durante la settimana eseguo esercizi in casa per tonificare il corpo. Seguo anche una corretta alimentazione, soprattutto per proteggere la mia pelle da impurità antiestetiche, provocate dalla cioccolata e dai pranzi al fast food che ogni tanto mi concedo. Diciamo che sono anche un’amante di legumi e verdure quindi è più facile per me fare la dieta.
Assolutamente sì! Come potrei rinunciare allo zampone con le lenticchie, al panettone e soprattutto al torrone bianco? Diciamo che intensificherò l’allenamento dopo le feste per rimediare.
Con chi passerai le festività natalizie?
In famiglia, con mamma Analy e la mia sorellina Roberta, il mio opposto: un concentrato di ribellione, sfrontatezza e sicurezza. Sembra distaccata, ma è molto generosa e affettuosa. Per il mio compleanno mi ha regalato una bellissima reflex, perché sa che amo la fotografia.
Premesso che sono pigra e che mi riduco sempre all’ultimo momento, sicuramente mi recherò in profumeria comprando alle mie amiche regali utili e affidandomi ai consigli delle commesse esperte. Io stessa amo ricevere cosmetici, e anche capi d’abbigliamento, soprattutto sciarpe molto ampie e, d’inverno, colori freddi come il nero, il blu e il bianco.
Tra gli stage di aggiornamento per grafici che ho frequentato, c’era un corso per fotografi e mi sono appassionata. Anche quando mi è capitato di posare per le studentesse di accademie di fotografia, rubavo con gli occhi per imparare. Quello per il surrealismo invece è un forte interesse anche per il messaggio che trasmette questo genere, il suo simbolismo. Per la mia tesina ho dipinto una tela con pastelli a cera d’olio che rappresentava la nascita del sole tra due gusci d’uovo: questo, associato al periodo prenatale, vuole significare speranza e amore.
Mi piacerebbe fare un lavoro creativo che mi consenta di viaggiare e fare continue esperienze. Non escludo affatto di fare sia il grafico sia la fotomodella, magari un giorno riuscirò a posare per i grandi marchi della moda, come la bella Adriana Lima e, perché no, comparire sulla copertina di Vogue.
Prossimi impegni?
Sto aspettando una risposta per un possibile lavoro come hostess per l’Expo 2015 di Milano, si tratta di sei mesi e dell’opportunità di trasferirmi nella città della moda italiana per eccellenza. Sarebbe un modo per crescere ed esplorare questo mondo, ma soprattutto cosa significhi vivere da sola.
A chi vanno i tuoi auguri speciali di Natale?
A mio papà Umberto, che è venuto a mancare cinque anni fa e che porto nel mio cuore sempre, in ogni momento.
di Rara Piol
Abbiamo chiesto a Giovanna
un Selfie a prova di bellezza
autentica e naturale...