Roma Est – Bloccato dalla distrofia muscolare, supera i suoi limiti a ritmo di rock

Il mondo di Mario

mario contarino con IsabellaLa sua stanza è piena di lui. La sua musica, le foto con gli artisti, le locandine dei concerti in cui sono stati suonati i suoi bravi da grandi musicisti nostrani e non. Mario Contarino è un autore italiano di musica rock. Ma non compone con gli strumenti, bensì con il suo computer e un programma professionale che gli permette di mettere di fila le note dei suoi brani. Chitarra, basso, ma soprattutto la batteria, la sua grande passione. Non che a Mario non gli piaccia “spingere” le note direttamente dagli strumenti, ma perché da molti anni è ormai bloccato su una sedia e ad un respiratore che gli permette di vivere.

A 30 anni tutto il suo mondo è dentro il computer a causa della distrofia muscolare di Duchenne, una malattia degenerativa che nel 2009 portò via sua fratello, e che nel tempo lo sta privando di ogni movimento. Ma non di tutti. Perché grazie ad un mouse speciale, può scrivere e comporre. “La musica ha la capacità di farti volare, renderti libero”, dice Mario con un sorriso, e come dargli torto.

 

La passione per la musica e la malattia

La musica ce l’ha nel sangue fin da piccolo, grazie ai suoi genitori che in casa facevano suonare dischi di Deep Purple e Elvis Presley. Come lo zio e un cugino di sua madre, matura l’amore per la batteria, che lo accompagnerà in tutto il suo percorso. “Mi hanno diagnosticato la malattia quasi per caso a cinque anni, quando feci una visita per strabismo – racconta Mario -, crescendo però, non ho mai smesso di coltivare la mia passione e sono sempre andato avanti per la mia strada con il supporto dei miei genitori”. A 16 anni lascia il liceo scientifico per entrare in una band, i “Ladri di carrozzelle”, formato da musicisti con il suo stesso male. Suona la batteria con latri tre componenti e gira l’Italia fino al 2006 con una media di 100 concerti l’anno. “Quella è stata una parte importante della mia vita ma poi ho deciso di chiuderla – racconta -. È stato in quel momento che ho deciso di comporre e avvicinarmi anche ad altri strumenti. Senza frequentare nessun corso di musica. Solo andando ad orecchio e ispirazione”.

 

Tbp Music colors

mario e steve vaiCosì nasce Tbp, il suo nome d’arte (nella foto a sinistra con il chitarrista Steve Vai). Nel 2012 incide il primo disco totalmente strumentale. Un lavoro che lo avvicina a quello che oggi è il suo produttore Giacomo Castellano, grande chitarrista italiano che nella sua lunga carriera ha suonato con Raf, Gianna Nannini e Piero Pelù. A novembre 2014 arriva il suo secondo album “Music colors”, dieci bravi intermante eseguiti da un gruppo di grandi artisti, tra cui il batterista di fama internazionale, John Maccaluso. “Ovviamente il suono degli strumenti veri è più bello” dice. Ma c’è anche una novità: tre tracce del disco vengono eseguite anche con un testo e la voce di Roberto Tiranti, front man dei Labyrinth per molti anni, oggi con i Mangala Vallis. “Per me è stata un’emozione vedere le foto del gruppo mentre suonava i miei brani e sentire il risultato finale, fantastico”, racconta Mario, che già guarda avanti: “Sto buttando giù qualche idea per il terzo album, mentre in primavera vorrei organizzare un concerto”.

Il mondo di Mario è entusiasmante. Fatto di coraggio e passione. Ma anche di talento. E di quella tenacia che lo fa volare lontano da quella sedia su cui è costretto a vivere. A ritmo di rock.

 

Veronica Altimari

 

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