Nel rispetto di un’antica usanza, ad accogliere i visitatori che raggiungeranno il luogo sin dalla mattina, ci sarà un monaco del vicino monastero benedettino del Sacro Speco, che ad ognuno di loro ungerà la gola con olio benedetto, rievocando in questo modo il miracolo compiuto da San Biagio, quando cioè salvò un bambino che rischiava di soffocare a causa di una spina di pesce rimastagli in gola.
Sempre secondo la tradizione, il pellegrinaggio non sarà però completo senza l’accensione di fuochi nei terreni circostanti la chiesa per la cottura di salsicce di maiale.
Fu nel 1110 l’iniziativa dell’abate Giovanni a permettere la costruzione della chiesa di San Biagio. Ristrutturata nel 1772, la chiesa fu dotata di due archi in stile neo classico, collegati tra loro da un cornicione ed impreziosita da un affresco di Bartolomeo Postiglione, raffigurante San Biagio e San Romano.
Fa. Lo.