I due, secondo quanto divulgato da un’agenzia di stampa, avrebbero corrisposto ad alcuni agenti della polizia penitenziaria, ancora non identificati, una imprecisata somma di denaro per entrare in possesso degli strumenti necessari per segare le sbarre del magazzino dal quale sarebbero fuggiti. I detenuti, Mihai Florin Diaconescu e Catalin Cioabanu, utilizzarono una sega per tagliare le sbarre del magazzino nel quale lavoravano all’interno del penitenziario per poi calarsi con delle lenzuola annodate da uno dei muri della struttura. Nei prossimi giorni i romeni, attualmente ristretti nello stesso carcere di Rebibbia, saranno ascoltati dal Pm Silvia Sereni, titolare dell’indagine sull’evasione.
Romeni evasi da Rebibbia, per fuggire avrebbero pagato i secondini
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