Dall’officina di Gutenberg a Magonza l’arte della stampa si irradia in tutto il continente europeo grazie all’opera svolta dai primi stampatori tedeschi itineranti. Due di loro, Konrad Sweinheim, e Arnold Pannartz si trasferiscono in Italia. Ospitati dai monaci benedettini di Subiaco specializzati nellarte tipografica amanuense, costoro installarono un torchio nel Monastero di Santa Scolastica e qui stamparono, nel 1465, il primo libro in Italia, il De Oratore di Cicerone, la cui copia originale è tuttora conservata nella Biblioteca Angelica di Roma, ente che custodisce un patrimonio di oltre mille incunaboli a stampa di epoca moderna.
Oltre al testo ciceroniano, Sweinheim e Pannartz stamparono a Subiaco altre opere tra cui il De divinis institutionibus di Lattanzio, il De Civitate Dei di SantAgostino e un Donatus pro proelius (una grammatica latina per bambini di cui non è rimasta una copia), prima di trasferirsi a Roma e dedicarsi alla pubblicazione di libri di divulgazione e cultura cristiana.
Dal 2005 è attivo il comitato Subiaco, la culla della stampa che promuove convegni, seminari di studi e mostre per valorizzare il primato della città dellAlta Valle dellAniene nella storia della stampa a caratteri mobili. Alcune delle iniziative hanno coinvolto anche importanti personalità della cultura italiana. Tra questi Umberto Eco che, nel giugno 2015, tenne al Monastero di Santa Scolastica una lectio magistralis in occasione del 550esimo anniversario dellavvento della stampa in Italia.
Alessandro Bianchi