Per questo domani, giovedì 21 dicembre, tornano a scioperare i dipendenti della Cooperativa “29 Giugno”, la ditta che gestisce l’appalto delle pulizie all’interno del Centro Agroalimentare Romano di via della Tenuta del Cavaliere a Setteville di Guidonia.
La comunicazione è stata inoltrata ieri ai vertici di Cargest e all’avvocato Luca D’Amore, il legale con una lunga esperienza all’Agenzia del demanio e all’Agenzia per i beni confiscati, nuovo presidente della 29 Giugno e di tutte le altre imprese di Salvatore Buzzi coinvolte nell’inchiesta “Mafia Capitale”.
Allo sciopero di domani partecipano 39 operai su 42 assunti il primo giugno scorso, come annuncia il sindacalista Filcams Cgil, Salvatore Di Maio, 59enne residente a Roma, promotore di altri due sciopero negli ultimi mesi.
“Rivendichiamo i nostri diritti – premette Di Maio – perché i termini iniziali dell’accordo stilato il 31 maggio non sono stati rispettati provocando alle buste paga un’assenza di almeno 250 euro: quota che pesa molto sul bilancio delle famiglie.
Sono stati soppressi i buoni pasto, i superminimi, gli scatti d’anzianità, la malattia, senza contare il fatto che per il turno notturno viene riconosciuto un incentivo del solo 20 per cento anziché del 30.
Inoltre le buste paga vengono inviate on line e molti di noi senza Internet, senza pc o con scarsa dimestichezza non possono averne contezza”.
Gli operai della “29 Giugno” sono pronti a scioperare anche nella giornata di venerdì 22 dicembre. Nel frattempo hanno sottoscritto e inviato una lettera anche al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
