PALOMBARA SABINA – Rems, ora d’aria nel parcheggio vietata dal sindaco

La Polizia locale trova i detenuti psichiatrici nel cortile dell’ospedale delimitato da una rete da pollaio. Fine della tregua tra Comune e Asl: “Non garantisce la sicurezza”

Quando i vigili urbani li hanno notati devono aver stentato a crederci.
Almeno 15 persone assembrate nel parcheggio dell’ospedale senza guanti, mascherine e a distanza inferiore a quella prevista dal Governo.
Si trattava di personale sanitario, guardie giurate e pazienti psichiatrici ricoverati nelle due Rems (Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza) del “Santissimo Salvatore”.
Così ieri, martedì 5 maggio, il sindaco di Palombara Sabina Alessandro Palombi ha vietato l’uso del piazzale destinato a parcheggio e utilizzato invece come area verde per la ricreazione dei detenuti. E’ in sintesi il contenuto dell’ordinanza 36, un atto che sancisce la fine della tregua tra l’amministrazione comunale e la Direzione generale dell’Asl Roma 5.
Il sindaco Palombi ribadisce infatti un concetto ripetuto più volte nell’ultimo mese di interlocuzione scritta con l’Azienda Sanitaria locale e cita il Decreto del Ministro della Salute del primo ottobre 2012 relativo ai requisiti della Rems: “la struttura ha uno spazio verde esterno dedicato ai soggetti ospitati nella residenza che risponda alle necessarie esigenze di sicurezza”.
E’ proprio la sicurezza a mancare, secondo Palombi, visto che la Rems di Palombara non ha un’area verde, motivo per il quale non sussistevano fin dall’inizio i presupposti di legge per l’ubicazione di una simile struttura. Nell’ordinanza Palombi evidenzia inoltre che la Casa della Salute è frequentata quotidianamente da famiglie, bambini e anziani, senza contare che è situata peraltro a ridosso della Scuola materna Comunale, “priva di misure che possano circoscrivere l’area destinata agli internati, e del tutto priva di idonea area esterna obbligatoria”.
Il parcheggio dell’ospedale trasformato in un cortile per i detenuti è infatti delimitato soltanto con una “rete da pollaio”. Niente più ora d’aria per i detenuti, almeno fino a quando non verrà realizzata una recinzione sicura.

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