Nell’immaginario collettivo, un crimine è legato sia all’assassino e sia al luogo dove l’omicidio viene realizzato. Tutti ricordano la villa di Gianni Versace a Miami Beach con le scale insanguinate, la casa di Cogne nella splendida Valle d’Aosta dove il piccolo Samuele Lorenzi viene barbaramente ucciso ed è anche difficile non rammentare la villetta di Garlasco dove la giovane Chiara Poggi cade vittima dell’assassino. Alcuni li considerano “luoghi maledetti” dato che sono indissolubilmente legati a drammatiche vicende, protagoniste per lungo tempo della cronaca nera italiana e non solo. Nel nord est c’è un luogo doppiamente maledetto. Si trova nel comune di Nerola. Il chilometro 47 della Salaria è stato il teatro dei crimini perpetrati dal Mostro di Nerola: Ernesto Picchioni, uno dei più noti serial killer italiani. Il numero delle vittime è ignoto, dato che è stato responsabile dai quattro ai sedici omicidi. Nel terreno attorno alla cascina sono stati trovati quattro cadaveri, oltre ad alcuni cani uccisi e resti di biciclette smontate. Nel 1900, è l’anno di nascita del Mostro, Antonio Rubino è un signore di quarantasei anni che percorre la via Salaria. L’uomo non può ancora saperlo ma non farà più ritorno a casa. Viene ucciso e il chilometro dove si consuma il delitto è il 47.
Nerola. Il chilometro maledetto della Salaria
Alcuni, li considerano “luoghi maledetti” dato che sono indissolubilmente legati a drammatiche vicende
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