Regione, 3 milioni di euro per l’avvio di centri per adulti con spettro autistico e disabilità

Verranno attivati servizi e programmi di passaggio e supporto all'età adulta

 

La Giunta regionale del Lazio ha approvato le ‘Linee guida per l’avvio dei Centri polivalenti per giovani e adulti con disturbo dello spettro autistico ed altre disabilità con bisogni complessi nella Regione Lazio’ e ha destinato 3 milioni di euro per finanziare l’attivazione dei progetti dei suddetti Centri. A darne notizia è L’Assessore alle Politiche Sociali Welfare, Beni Comuni e ASP Alessandra Troncarelli.

Con questo provvedimento sarà avviato un programma sperimentale biennale con l’obiettivo di accompagnare i giovani adulti con disturbo dello spettro autistico ed altre disabilità complesse in un percorso di transizione scuola-lavoro, che possa essere di collegamento tra il secondo ciclo di istruzione e l’occupazione professionale, agevolando così il passaggio all’età adulta.

I Centri polivalenti avranno come beneficiari le persone in condizione di fragilità ed anche coloro che quotidianamente se ne prendono cura, i familiari e i caregiver che saranno anch’essi partecipi del progetto, e saranno gestiti da enti del Terzo Settore, in forma singola o associata, che abbiano un’esperienza pluriennale nel campo dell’inclusione di giovani e adulti con disabilità e/o esperienza specifica in progettualità relative a adulti con disturbo dello spettro autistico.

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“La crescente prevalenza di giovani adulti con disturbo dello spettro autistico pone l’urgenza di massimizzare gli sforzi per migliorare i programmi che aiutano i più vulnerabili – commenta l’assessore Troncarelli -. Con l’approvazione di queste Linee guida andiamo ad attivare dei servizi innovativi diffusi sul territorio, mettendo in pratica un sistema che va a coinvolgere la comunità e contrastare così l’isolamento, mantenere le abilità acquisite e potenziare le competenze di semi-autonomia”.

“Andremo a garantire una presa in carico globale della persona, valorizzando il budget di salute, inteso come lo strumento di definizione quantitativa e qualitativa delle risorse economiche, professionali e umane necessarie per l’elaborazione di un progetto individuale personalizzato che risponda alle esigenze del singolo – aggiunge l’assessore -. Potrà così essere superata la logica del mero assistenzialismo, favorendo piuttosto interventi centrati sulla permanenza della persona nel proprio contesto di vita, contrastando il rischio di istituzionalizzazione”.

“Ricordo, a titolo esemplificativo, – conclude l’assessore – che potranno essere attivate azioni strategiche di agricoltura sociale e orto-coltura, laboratori artistici e artigianali, attività di promozione del benessere psicofisico attraverso lo sport, collaborazioni con gli istituti scolastici. In ogni centro verrà comunque garantita la presenza di due poli organizzativi: il work lab per il coordinamento e la realizzazione di azioni di orientamento al lavoro, promozione di tirocini, percorsi di inserimento professionale; il community lab per la realizzazione di forme di mutuo aiuto e collaborazione attiva dei cittadini alla vita del Centro”.

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Le strutture socio-assistenziali verranno attivate in quattro macroaree: Roma, Città metropolitana di Roma, Lazio nord (Viterbo-Rieti), Lazio sud (Latina-Frosinone).

La Regione indirà un Avviso pubblico per la presentazione delle proposte progettuali da parte degli Enti del Terzo settore che intendono dare avvio al progetto esecutivo e verrà costituita una cabina di regia regionale per il coordinamento e confronto tra i Centri polivalenti, cooperando con gli stessi al fine di favorire il più efficace utilizzo dei fondi messi a disposizione, nonché la funzionalità dei protocolli territoriali tra i diversi stakeholder coinvolti ai fini degli obiettivi stabiliti.

Il presente provvedimento sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.

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