Ombre sulla prima gestione della pandemia

“Riconoscere gli errori dell’Italia nella risposta a Covid-19"

Il 22 gennaio su The Lancet è stato un pubblicato un articolo in cui si evidenziano gravi errori direttivi nella gestione della pandemia. L’analisi è stata elaborata in Francia. In questo studio si scrive: “La decisione del Governo nazionale e regionale della Lombardia di non creare una cosiddetta zona rossa intorno ad Alzano Lombardo e Nembro (bloccando l’ingresso e l’uscita dai due comuni), quando a fine febbraio 2020 è stato scoperto Covid-19 nella popolazione, è ritenuta direttamente responsabile della diffusione dell’infezione ad altri comuni della provincia di Bergamo, in particolare nella Val Seriana, poi in tutta Europa”.

Il senso di ripensare ad evitabili errori ed evidenti incongruità sta nel capire come una diversa risposta avrebbe potuto fermare l’epidemia a Bergamo o almeno non consentire che prendesse delle propaggini così gravi. Lo studio l’ha realizzato Chiara Alfieri,  del Laboratoire Population, environnement, démographie dell’Institut de Recherche pour le Développement dell’Università di Aix-Marsiglia.

Secondo quanto riportano gli analisti che hanno collaborato con Alfieri: “La popolazione lombarda è rimasta scioccata dagli eventi e dall’incoerenza di sanità pubblica e autorità governative, accanto a un piano pandemico obsoleto e non attuato”.

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E sugli errori l’Associazione ‘Sereni e sempre uniti’ ha chiesto la “restaurazione di una Commissione parlamentare” con il compito di “esaminare la gestione dell’epidemia”. Si contano 520 denunce che erano state presentate dall’associazione quattro mesi prima contro il Governo nazionale, il ministero della Salute e gli amministratori della Regione Lombardia.

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