I finanzieri del Comando provinciale di Roma hanno sequestrato nel week end a Monterotondo 680 chilogrammi di cocaina rinvenuto in un autoarticolato proveniente dalla Slovenia e all’apparenza in procinto di scaricare merce vicino a un magazzino dello Scalo.
L’ispezione del carico ha permesso di rinvenire, occultata tra pezzi di ricambio per automobili, cocaina purissima suddivisa in 600 panetti, presumibilmente destinata alle piazze di spaccio capitoline, che avrebbe fruttato profitti milionari.
L’autista di nazionalità bulgara e un cittadino italiano sono stati arrestati per l’ipotesi di reato di traffico di stupefacenti e associati alla Casa Circondariale di Rebibbia.
Il G.I.P. del Tribunale di Tivoli ha poi convalidato l’arresto in flagranza, disponendo l’applicazione della custodia in carcere per entrambi gli indagati.
Si tratta di uno dei più grossi carichi di droga mai sequestrati nel centro nord d’Italia ed avrebbe fruttato circa 21 milioni di euro. Dietro, è l’ipotesi della procura di Tivoli, ci sono i clan della droga. Ma le indagini DEI “baschi verdi” del Gruppo Pronto Impiego di Roma sono ancora alle prime battute.
GLI ARRESTATI
Il corriere bulgaro incensurato di 40 anni, impiegato in una ditta di ricambi slovena. In tasca aveva 50 mila euro. Il compenso, secondo gli investigatori, per il trasporto della droga. Le indagini adesso sono anche sulla ditta, per comprendere se sia coinvolta nell’organizzazione del trasporto.
L’altro arrestato è un romano di 35 anni, con piccoli precedenti per danneggiamento. Era lui che stava aspettando il carico a Monterotondo scalo, dove i Finanzieri hanno bloccato l’autoarticolato. Nella perquisizione dell’abitazione, in zona Roma Est, non è stato trovato nulla di utile. I finanzieri ora stanno recuperando i contatti del suo cellulare, un I-phone che potrebbe portare dritto all’organizzazione che aspettava il maxi carico.