TIVOLI – Assenteismo in Asl, licenziati tre “furbetti” del cartellino

A ottobre 2020 gli operatori furono beccati e denunciati per truffa dalla Guardia di Finanza

Qualcuno neppure entrava in sede, eppure risultava presente al lavoro. Altri “strisciavano” il badge e durante l’orario di servizio se ne andavano a sbrigare in tutta tranquillità le faccende personali, chi a fare la spesa e chi in banca.

Accadeva due anni fa alla “Casa della Salute” di Zagarolo, ora la Asl di Tivoli adotta i provvedimenti conseguenti.

Martedì 29 marzo il Direttore Generale della Roma 5 Giorgio Giulio Santonocito ha disposto il licenziamento disciplinare senza preavviso nei confronti di tre operatori in servizio presso la struttura sanitaria di via Borgo San Martino. Con le delibere numero 597, 598 e 599 il manager dell’Azienda ha preso atto dei verbali stilati lo scorso 26 gennaio dalla Commissione Disciplina che ha deciso la “cacciata” dei tre dipendenti.

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Il caso dei “furbetti” del cartellino di Zagarolo esplose alla ribalta nazionale il 27 ottobre 2020 a seguito di un comunicato stampa del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma, quando vennero notificati gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari a 8 tra infermieri, portantini e impiegati.

Per tutti l’accusa era di truffa aggravata.

A smascherarla furono le Fiamme Gialle della Compagnia di Frascati, coordinate dalla Procura della Repubblica di Tivoli. A seguito di alcune segnalazioni, i militari monitorarono movimenti degli otto sospettati, posizionando telecamere nei pressi dell’apparecchiatura cosiddetta “marcatempo” e pedinandoli per diversi giorni.

Le immagini registrate confermarono i sospetti, riprendendo dipendenti che, appena timbrato il cartellino, si allontanavano per alcune ore dal posto di lavoro per sbrigare faccende personali. Dalle indagini emerse l’esistenza di un vero e proprio sistema consolidato incentrato su uno scambio di favori nel timbrare il cartellino del collega. In alcuni casi i colleghi più compiacenti “strisciavano” il badge a inizio e fine giornata simulando la presenza per l’intero turno.

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Per tre di loro la “pacchia” è finita.

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