MARCELLINA – Troppo alcol tra i giovani, il sindaco chiude i negozi a mezzanotte

Ordinanza di Alessandro Lundini per limitare la vendita di notte. Obiettivo: arginare schiamazzi, vandalismi e degrado

A leggere il provvedimento, la situazione appare davvero preoccupante. Adolescenti e giovani in balìa dell’alcool. Bottiglie abbandonate in strada. Atti vandalici. Degrado. Schiamazzi notturni. Senso di insicurezza tra i cittadini.

Un vero e proprio allarme sociale derivato dalla facilità con la quale i ragazzi riescono ad acquistare bevande alcoliche negli esercizi autorizzati.

E’ quanto emerge dall’ordinanza numero 22 – CLICCA E LEGGI L’ORDINANZA - firmata da Alessandro Lundini, il sindaco di Marcellina, paese di nemmeno 7 mila anime a metà strada tra Guidonia Montecelio e Palombara Sabina, dove dal 23 agosto è scattato il coprifuoco per tutti gli esercizi del settore alimentare o misto, ossia una limitazione negli orari di vendita, anche per asporto, e somministrazione di alcolici e superalcolici.

Fino al 24 settembre locali come bar e pub devono svolgere la propria attività commerciale in un orario ricompreso tra le 7 del mattino e mezzanotte e all’ora stabilita per la chiusura dell’esercizio devono cessare ogni attività, sia all’interno che all’esterno dei locali. L

’ordinanza del sindaco Lundini impone anche il divieto di schiamazzi o rumori che possano disturbare la quiete pubblica, come avvenuto spesso nelle serate e nelle notti estive quando – a detta dell’amministrazione – controllo e sorveglianza del territorio sono maggiormente difficoltosi anche per la presenza di zone buie.

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Il provvedimento scaturisce infatti dalle numerose segnalazioni di molti cittadini circa episodi di schiamazzi notturni, di comportamenti molesti e atti vandalici, oltre che di indiscriminato abbandono in strade, piazza e parchi pubblici di contenitori di bevande in vetro, metallo e plastica.

Secondo l’ordinanza del sindaco, la situazione a Marcellina sarebbe esplosa con la stagione estiva e con la riapertura di tutte le attività commerciali e di quelle di somministrazione di alimenti e bevande. A tal punto che si sono verificati nei luoghi pubblici o aperti al pubblico assembramenti di persone, per lo più minorenni, che dopo aver alzato il gomito si sono resi protagonisti di schiamazzi e atti vandalici tali da creare degrado ma soprattutto un potenziale pericolo per l’incolumità delle persone.

Nell’ordinanza il sindaco di Marcellina sottolinea che il consumo di alcol è in significativo aumento in paese, soprattutto tra gli adolescenti, e che anche fra i maggiorenni la diffusione di comportamenti di consumo a rischio è divenuta critica.

In poche parole i giovani bevono per sballarsi.

Tale consumo spesso avviene, soprattutto nella popolazione giovanile, con nuove modalità capaci di procurare alterazioni e danni fisiologici in breve tempo, comportando gravi conseguenze sia sul comportamento sociale, sia nell’ambito della sicurezza pubblica, sia nell’ambito sanitario”, scrive il sindaco Lundini ribadendo il proprio compito di porre in essere azioni dirette ad assicurare una serena e civile convivenza dei cittadini, di regolare i comportamenti per tutelare la tranquillità sociale e la qualità della vita.

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La soluzione alle lamentele dei marcellinesi per il disagio ed il senso di insicurezza, per la lesione del diritto al riposo e per una diffusa e generalizzata convinzione di non poter liberamente disporre degli spazi pubblici, è limitare gli orari di vendita degli alcolici secondo il sindaco Lundini.

In modo che questi esercizi – si legge nell’ordinanza – non costituiscano un polo di attrazione atto a favorire il diffondersi di fenomeni di degrado e allarme sociale”.

Nel provvedimento limitativo il sindaco evidenzia che l’abbandono dei contenitori di vetro, plastica e metallo – oltre a costituire potenziale pericolo per le persone e degrado urbano – impone maggiori oneri e costi connessi alla rimozione e allo smaltimento dei rifiuti.

Chi non rispetta gli obblighi dell’ordinanza, rischia una sanzione pecuniaria da un minimo di 500 euro ad un massimo di 5 mila.

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