GUIDONIA – Operazione “Ragnatela”, la Procura chiede 58 anni di carcere

“Mafia Bianca”, mazzette e corruzione: oggi i magistrati hanno presentato il conto ai dieci imputati. Il Comune vuole un milione e mezzo per danni d’immagine. A decidere sarà la Corte: sentenza entro dicembre

Cinquantotto anni e 10 mesi di galera.

E’ la richiesta della Procura di Tivoli per i dieci imputati nel processo alla cosiddetta “Mafia Bianca”, il gruppo di dirigenti, funzionari e impiegati pubblici che insieme a politici ed imprenditori furono arrestati il 20 aprile 2017 con l’accusa di aver saccheggiato le finanze pubbliche del Comune di Guidonia Montecelio.

Stamane, mercoledì 21 settembre, al Tribunale di Tivoli il collegio presieduto da Nicola Di Grazia – a latere i giudici Giovanni Petroni e Camilla Amedoro – ha dichiarato chiuso il dibattimento del processo con rito ordinario e lasciato la parola alla Procura.

In aula, oltre al Procuratore Capo di Tivoli Francesco Menditto, erano presenti i sostituti Filippo Guerra e Andrea Calice, due dei quattro magistrati del Pool Anticorruzione che tra il 2016 e il 2017 coordinò le indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Roma culminate con 15 arresti.

I dieci imputati devono rispondere a vario titolo di corruzione, peculato, falso, truffa e associazione a delinquere. E’ stato il pm Andrea Calice a consegnare alla Corte una memoria riassuntiva di una vicenda definita complessa e caratterizzata da un “sistema inquinato”, come definito dalla Corte di Cassazione.

I magistrati tiburtini hanno proposto una condanna a dieci anni di reclusione per Gerardo Argentino, 62 anni di Roma, ex dirigente all’Ambiente, oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, al licenziamento dall’impiego presso il Comune di Guidonia Montecelio e ad una riparazione pecuniaria di 102 mila euro.

Quattro anni e sei mesi di reclusione sono stati richiesti per Andrea De Felice, 43enne di Guidonia, libero professionista e consulente del Comune di Guidonia Montecelio, con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

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Medesima pena di 4 anni e mezzo è stata proposta anche nei confronti dell’imprenditore Francesco Dei, 46enne di origini toscane titolare della Saitrav, società leader nel settore estrattivo con sede a Villalba: pure per l’industriale – l’unico tra i dieci imputati per il quale la Procura è disposta a concedere le attenuanti generiche – i magistrati hanno proposto l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Nella sua requisitoria il sostituto procurato Calice ha richiesto ai giudici una condanna a 9 anni e mezzo per l’ex vice sindaco Andrea Di Palma, 52enne di Villanova: anche per lui, nonostante la richiesta di assoluzione per un capo d’imputazione, la Procura vuole l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, l’incapacità di trattare con la Pubblica amministrazione per 4 anni, la confisca di 50 mila euro già sequestrati e altri 100 mila euro a titolo di riparazione pecuniaria.

Un’altra richiesta di condanna a 4 anni e mezzo è stata avanzata nei confronti di Matteo Lombardi, 43enne di Roma, come De Felice libero professionista e consulente del Comune di Guidonia Montecelio.

Il sostituto Andrea Calice ha inoltre proposto al Collegio una condanna a dieci anni e dieci mesi di reclusione per Michele Maccaroni, 54enne di Villalba, impiegato del Comune di Guidonia Montecelio: nonostante l’assoluzione per un capo di imputazione, i magistrati hanno inoltre richiesto l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, il licenziamento dall’impiego presso il Comune di Guidonia Montecelio, l’incapacità di trattare con la Pubblica amministrazione per 4 anni e ad una riparazione pecuniaria pari a 188 mila euro.

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Altra pena di 4 anni e sei mesi di reclusione è stata avanzata dalla Procura alla Corte nei confronti dell’ex segretario generale Rosa Mariani, 62 anni di Roma, con l’interdizione per tre anni dai pubblici uffici e l’incapacità di trattare con la Pubblica amministrazione per 4 anni.

I pm hanno inoltre richiesto ai tre giudici una pena di 4 anni per l’ex dirigente del Comune Gilberto Pucci, 57enne di Guidonia, e di 5 anni e sei mesi di reclusione per l’ex funzionario comunale Maurizio Rocchi, 63enne anche lui di Guidonia.

L’ultima proposta di condanna a due anni è stata avanzata nei confronti di Antonio Sisti, 51enne geometra di Castel Madama e dipendente della “Mario Cipriani”, impresa esecutrice del parcheggio di Montecelio.

Nell’udienza di oggi è intervenuto anche l’avvocato Emiliano Fasulo, rappresentante di parte civile per il Comune di Guidonia Montecelio: il legale ha avanzato una richiesta di risarcimento pari a un milione e mezzo di euro ai danni dei dieci imputati per i danni di immagine arrecati all’Ente con una provvisionale di 500 mila euro immediatamente esecutiva.

A decidere le sorti del processo sarà il Collegio presieduto da Nicola Di Grazia: nelle prossime udienze, parola alla difesa dei dieci imputati.

La sentenza di primo grado è prevista entro dicembre.

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