Diffamazione sui Social Network aggravata dall’odio razziale.
Così oggi pomeriggio, mercoledì 23 novembre, il Tribunale di Tivoli ha condannato un 43enne italiano per un commento su Facebook contro l’ex Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini.
Il Collegio presieduto da Nicola Di Grazia – a latere i giudici Sergio Umbriano e Francesca Fabbrini – ha riconosciuto l’imputato colpevole condannandolo alla pena di otto mesi di reclusione e al risarcimento di 8 mila euro a favore dell’onorevole Boldrini costituitasi parte civile nel processo attraverso l’avvocato Dario Piccioni di Roma, oltre a 2.880 euro per le spese legali sostenute.
Il fatto risaliva al 10 febbraio 2017, quando l’onorevole del Partito Democratico era Presidente della Camera e sui Social proliferavano pagine e profili di aspra critica nei confronti della politica del Governo di Centrosinistra in materia di immigrazione.
Tra queste c’era la Pagina “Avanguardia Nera”, rimossa da Facebook dopo una segnalazione ricevuta sabato 11 febbraio 2017 perché incitava all’odio.
Il giorno precedente – venerdì 10 febbraio 2017 – l’Ispettorato della Polizia di Stato presso il Viminale, incaricato anche al controllo dei Social Network, individuò un post anti-immigrati proprio sulla Pagina “Avanguardia Nera”.
Tra i numerosi commenti, tutti altamente offensivi nei confronti del Presidente Boldrini, l’attenzione dei tecnici della Polizia Postale si concentrò su un intervento:
“Io ti farei due blocchi di cemento ai piedi e ti spingerei in mare”.
A postarlo era stato il profilo Ale G. attraverso il quale i poliziotti sono risaliti ad Alessio G., 43enne di San Cesareo.
A quel punto, da parte dell’Ispettorato di Polizia presso il Viminale è scattata la denuncia d’ufficio per diffamazione alla Procura di Tivoli, la quale ha contestato al 43enne anche l’aggravante dell’odio razziale.
Secondo l’interpretazione dei magistrati diretti dal Procuratore Capo Francesco Menditto, infatti, il commento offensivo di Ale G. ai danni di Laura Boldrini si inseriva in una conversazione dal tenore palesemente razzista con centinaia di commenti contro gli immigrati, pertanto il 43enne condivideva i contenuti anti-immigrati postati dagli altri haters.
Per questo il pubblico ministero della Procura di Tivoli Federico Carrai oggi ha richiesto una condanna a due anni di reclusione che il Collegio ha ridotto a 8 mesi.
A convincere i giudici della colpevolezza di Alessio G. è stata la deposizione in aula di un Sovrintendente Capo della Polizia Postale che indagò sul caso. L’investigatore ha ricostruito l’iter attraverso il quale dal profilo Facebook e dal numero IP si è risaliti all’intestatario che per navigare in Internet aveva acquistato un pacchetto Linkem senza collegarsi ad alcuna linea telefonica.
Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 60 giorni.