SANT’ANGELO ROMANO – Il fatto non sussiste, assolta la sindaca Martina Domenici

Dopo 7 anni di processo il Tribunale di Tivoli scagiona il primo cittadino dalle accuse di abuso d’ufficio e interruzione di pubblico servizio

Secondo l’accusa si sarebbe adoperata per permettere ad alcuni parenti di realizzare una costruzione abusiva. Ma dopo sette anni di processo è risultata innocente.

Così ieri, venerdì 2 dicembre, il Tribunale di Tivoli ha assolto perché il fatto non sussiste la sindaca di Sant’Angelo Romano, Martina Domenici, dalle accuse di abuso d’ufficio e interruzione di pubblico servizio.

Insieme alla prima cittadina i giudici hanno emesso sentenza di assoluzione e di prescrizione in ordine ai reati contestati agli altri 4 imputati, uno dei quali deceduto, per un presunto abuso edilizio realizzato nelle campagne di Sant’Angelo Romano.

“Giustizia è stata fatta, assolta con formula piena”, ha commentato al termine del processo la sindaca Martina Domenici, alla quale nel 2015 la Procura di Tivoli notificò un avviso di garanzia per abuso d’ufficio e interruzione di pubblico servizio a seguito dello scioglimento del servizio unificato di Polizia Municipale tra i Comuni di Sant’Angelo Romano e Mentana, reati per i quali ieri la stessa Procura ha richiesto la condanna rigettata dal Collegio giudicante.

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Finalmente è finita – ha detto la sindaca, evidenziando la lunga durata del processo – Con questa sentenza di assoluzione si chiude una lunga vicenda processuale che forse non avrebbe dovuto nemmeno aprirsi.

Già Carnelutti nel 1946 affermava che, se il processo penale è di per sé una pena, bisogna almeno evitare che la stessa abbia una durata irragionevole”.

Sono stati lunghi anni di sofferenza, per me e per i miei familiari, sofferenza alleviata soltanto dalla solidarietà e stima che ho sentito intorno a me e per questo ancora una volta ringrazio tutte e tutti. Sono orgogliosa – ha aggiunto la Sindaca di Sant’Angelo Romano – di avere sempre avuto un comportamento corretto e pieno di rispetto delle istituzioni che per me vengono sempre prima delle vicende, anche le più ingiuste che coinvolgono una persona.

E’ chiarissimo che nulla potrà mai cancellare la sofferenza di questi anni, perché quando ingiustamente è in discussione l’onestà che viene prima di ogni altra cosa, vivi un dolore intimo e interiore che è impossibile dimenticare”.

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Non ho rancori – ha proseguito la sindaca di Sant’Angelo Romano – spero soltanto che anche da questa vicenda possa venire uno stimolo ad una riflessione nell’interesse del paese”.

Grandi speranze – ha concluso – nutro per le parole affermate dal presidente del consiglio Giorgia Meloni all’assemblea dell’Anci: “Il Governo si metterà al lavoro per modificare una serie di reati contro la pubblica amministrazione, non per tutelare i furbi ma per tutelare gli onesti che vogliono fare bene il loro dovere e dare risposte ai cittadini”.

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