E’ una notizia attesa da tre anni dalla popolazione di Tivoli e Guidonia Montecelio: sono stati assegnati i lavori per riaprire via di Quintiliolo, la strada che collega le periferie di Campolimpido e Paterno col Centro storico di Tivoli chiusa per una frana dall’8 giugno 2020.
E’ quanto emerge dalla determina numero 1277 – CLICCA E LEGGI LA DETERMINA - firmata ieri, mercoledì 26 aprile, dal dirigente alla Viabilità della Città Metropolitana di Roma Capitale Gianluca Ferrara.
Con l’atto viene aggiudicato l’appalto per la sistemazione del tratto stradale di via Maria Santissima di Quintiliolo interessato dal dissesto e per il miglioramento delle condizioni di sicurezza all’incrocio tra via Maria SS di Quintilolo e la Strada Provinciale 31a “Tivoli-Marcellina”.
La ditta risultata vincitrice della gara mediante procedura negoziata senza previa pubblicazione di bando è la “Impresa Giorgio Lanzetta Spa” di Roma, capitale sociale da circa 2 milioni di euro e 15 dipendenti dichiarati nel 2023.
L’azienda romana ha offerto un ribasso percentuale rispetto all’importo complessivo della gara pari al 23,69% con un importo contrattuale pari a 349 mila 656 euro e 55 centesimi, risultato il più economicamente conveniente a confronto dei preventivi delle ditte concorrenti.
Vale la pena ricordare che il 3 aprile scorso la Città Metropolitana di Roma Capitale aveva viene disposto di aggiudicare i lavori da 750 mila euro mediante procedura negoziata, ossia consultando almeno cinque ditte specializzate (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
In quella sede l’ex Provincia aveva inoltre stabilito che la società vincitrice dovrà terminare le opere entro il termine di 240 giorni naturali e consecutivi decorrenti dalla data di consegna dei lavori.
L’intervento da 750 mila euro verrà realizzato secondo il progetto esecutivo redatto dall’Ingegner Francesco Ardino di Torgiano (PG), al quale la Città Metropolitana di Roma ha affidato un incarico da 152.255 euro e 82 centesimi.
Secondo l’ingegnere, le cause del dissesto sono imputabili al dilavamento provocato dalle acque di infiltrazione sul paramento murario che, nel tempo, hanno fortemente degradato la malta facendole perdere la sua capacita legante con conseguente perdita di coesione della muratura.
Il progetto prevede la sistemazione del tratto stradale di via Maria Santissima di Quintiliolo interessato dal dissesto e il miglioramento delle condizioni di sicurezza all’incrocio tra via Maria SS di Quintilolo e la Strada Provinciale 31a “Tivoli-Marcellina”.
“Attualmente – scrive il progettista – via Maria SS di Quintiliolo presenta, in prossimità dell’incrocio, una larghezza di soli 4 metri circa rendendo difficoltosa l’immissione dei veicoli provenienti da Marcellina e dei veicoli che da via Maria SS di Quintiliolo si immettono sulla Provinciale in direzione Marcellina anche per l’angolo acuto tra le due strade.
Tali manovre necessitano, per essere realizzate, l’invasione delle corsie di marcia in direzione opposta delle carreggiate di entrambe le strade.
Il pericolo è ulteriormente aggravato dalla scarsa visibilità dovuta alle curve presenti sulla S.P. sia a monte che a valle dell’incrocio.
Il progetto pertanto ha previsto:
a) L’allargamento della carreggiata stradale di via Maria SS di Quintiliolo di 1.80 m portando la larghezza minima in corrispondenza dell’incrocio a 5.80 m.
L’allargamento sarà realizzato mediante una struttura in cemento armato fondata su pali con una soletta a sbalzo.
b) Ricostruzione della porzione del paramento murario coinvolto nel crollo utilizzando in parte gli stessi conci di pietra del muro preesistente.
Sarà realizzato in muratura di pietra a spacco con le stesse caratteristiche del paramento esterno del muro esistente e utilizzando, per quanto possibile, il materiale di recupero disponibile.
c) Consolidamento del paramento murario esistente con tecniche conservative lungo il tratto in cui viene eseguito l’allargamento della sede stradale mediante:
• Iniezioni di malta di calce idraulica.
• Realizzazione di un cordolo sommitale in cemento armato ancorato alla sottostante muratura mediante perfori armati.
• Costruzione di un cordolo in cemento armato fondato su micropali al piede del muro esistente con lo scopo di stabilizzare il pendio in prossimità delle fondazioni.
• Realizzazione di un sistema di drenaggio delle acque di infiltrazione per favorirne il rapido smaltimento salvaguardando la struttura da pericolose spinte idrostatiche.