TIVOLI – “Paga o arrestiamo tuo figlio”, truffatori dell’anziana vedova beccati al casello

Due napoletani in trasferta portano via soldi e gioielli ad una 89enne fingendosi carabiniere e avvocato

E’ un copione collaudato.

Telefonano all’utenza di casa, consapevoli che a rispondere sarà una persona anziana.

Quindi raccontano una di quelle storie che straziano il cuore a una mamma, disposta anche a vendere casa per tirare il figlio fuori dai guai. Per rendere ancora più credibile la storiella uno si spaccia per il carabiniere che starebbe per arrestare il figlio della malcapitata, mentre l’altro si finge l’avvocato nominato per salvare l’uomo da una fantomatica carcerazione a causa di un incidente stradale.

Così giovedì 4 maggio due napoletani in trasferta a Tivoli sono stati arrestati dai Carabinieri della Stazione di Ferentino per truffa ai danni di una pensionata di 89 anni, derubata di denaro contante e di diversi monili in oro.

Ieri, sabato 6 maggio, il Tribunale di Frosinone ha convalidato gli arresti e disposto per entrambi i malviventi la custodia cautelare in carcere.

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I due uomini sono stati fermati nel pomeriggio di giovedì 4 maggio al casello autostradale di Ferentino, dove i militari erano impegnati in un’attività di controllo alla circolazione stradale. Si tratta di controlli coordinati dalla Compagnia di Anagni, che si innestano nell’ambito delle più ampie direttive impartite dal Comando Provinciale di Frosinone per il contrasto ai reati predatori e in danno delle “fasce deboli”.

Il casello di Ferentino, infatti, è un’uscita utilizzata spesso dai truffatori che al ritorno dalla trasferta percorrono l’Autostrada del Sole.

Durante il controllo dell’autovettura presa a noleggio nel napoletano i carabinieri si sono insospettiti dall’atteggiamento nervoso dei due uomini a bordo, risultati già noti alla banca dati della Polizia Giudiziaria.

A quel punto i militari li hanno perquisiti trovandoli in possesso di 230 euro e di diversi gioielli, oltre ad una carta bancomat intestata ad una 89enne vedova di Tivoli.

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Materiale di cui i due non hanno saputo dare spiegazioni della provenienza.

Gli investigatori hanno così rintracciato la pensionata che ha raccontato per filo e per segno l’accaduto. L’anziana ha raccontato di essere stata contattata al telefono di casa da un sedicente maresciallo che le comunicava di aver fermato il figlio per aver causato un incidente stradale. L’unico modo per salvarlo era quello di versare una cauzione da consegnare ad un sedicente avvocato presentatosi a casa della vittima per ritirare contanti e preziosi.

Il balordo, non contento, approfittando di un momento di distrazione della vedova, le aveva portato via anche il portafoglio con all’interno la carta bancomat.

Uno “sfregio” che ai truffatori è costato l’arresto.

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