Evadono il fisco e sotterrano 15 milioni in giardino: 4 anni di carcere

Marito e moglie al centro di una maxi-frode da mezzo miliardo di euro

Soldi in contanti sotterrati nel giardino di casa, altri nascosti all’interno delle abitazioni, nei muri, in cantina, addirittura nel freezer.

Un totale di 15 milioni di euro accumulati grazie ad una maxi-frode da mezzo miliardo.

Per questo oggi, venerdì 12 maggio, il Tribunale di Brescia ha condannato in primo grado con rito abbreviato a quattro anni di carcere i coniugi Giuliano Rossini e Silvia Fornari, considerati al vertice di un’organizzazione che avrebbe “stampato” fatture false per operazioni inesistenti pari a oltre mezzo miliardo di euro, con un’evasione fiscale stimata in 93 milioni.

La scorsa estate la coppia era stata arrestata dalla Guardia di Finanza e dai Carabinieri che eseguirono ben 27 misure cautelari personali di cui 8 in carcere, 14 ai domiciliari e 5 obblighi di dimora, applicando il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie, immobili, veicoli e quote societarie per oltre 93 milioni di euro.

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Durante le perquisizioni gli investigatori ritrovarono interrati nel giardino di casa della coppia bresciana qualcosa come 15 milioni di euro.

Oggi il giudice per l’udienza preliminare ha condannato a 3 anni, 10 mesi e 20 giorni anche il figlio della coppia, Emanuele Rossini, Marta Fornari, sorella di Silvia, e Giuliano Carlo Paganotti.

Tra gli altri indagati ammessi al processo di primo grado con rito abbreviati, Federico Boschetto è stato condannato a 3 anni e un mese, Marco Pesenti a 2 anni e 8 mesi e Michele Logiudice a 2 anni.

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