Avrebbe dovuto versare al concessionario l’intero ammontare della raccolta del gioco al netto delle vincite pagate.
Invece, secondo l’accusa, per un anno intero ha svuotato le slot e ha tenuto per sé i soldi da destinare allo Stato.
Per questo motivo mercoledì 17 maggio il Tribunale di Tivoli ha condannato in primo grado per peculato a 4 anni e sei mesi di reclusione P. O., 51enne di Marcellina, titolare di una ditta individuale di apparecchi da divertimento e intrattenimento, meglio noti come slot machine e videolottery.
Il collegio presieduto da Nicola Di Grazia – a latere i giudici Sergio Umbriano e Matteo Petrolati – ha condiviso la ricostruzione del Procuratore Capo di Tivoli Francesco Menditto e ha condannato il commerciante a risarcire 48.612 euro e 99 centesimi alla “Codere Network Spa”, concessionario di Stato per l’attivazione e il controllo della rete per la gestione telematica del gioco lecito attraverso gli apparecchi da divertimento e intrattenimento.
La vicenda risale a sette anni fa, quando il 51enne attraverso la sua ditta individuale gestiva la raccolta delle giocate di numerose slot machine installate in locali della provincia di Roma previo un regolare contratto di gestione con la “Codere Network Spa”, società costituitasi parte civile nel processo.
Secondo la Procura, P. O. dal primo gennaio 2016 al 31 dicembre 2016 in qualità di incaricato di pubblico servizio avrebbe omesso il versamento annuale e trattenuto per sé 48.612 euro e 99 centesimi incassati dalle slot ma destinati – attraverso la “Codere Network Spa” – al Ministero dell’Economia e Finanze, parte offesa nel processo.
In particolare, il 51enne di Marcellina si sarebbe impossessato di una somma di competenza dello Stato pari a 18.581,35 a titolo di prelievo erariale unico (PREU) e di Aams (Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato), dovuti per il rilascio del nulla osta.
Ulteriori 30.031 euro e 61 centesimi il 51enne marcellinese li avrebbe tenuti per sé anziché versarli all’Erario come previsto dalla Legge di Stabilità del 2015.
Per questo il Tribunale di Tivoli ha ordinato la confisca di 48.612 euro e 99 centesimi ai danni di P. O., oppure di un valore equivalente all’importo dovuto al Ministero dell’Economia.
Il 51enne marcellinese dovrà inoltre pagare le spese processuali del primo grado di giudizio e i 2.033 euro di spese di costituzione di parte civile della “Codere Network Spa”.
Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 70 giorni.
“Attendiamo di leggere le motivazioni dopodiché ricorreremo in Appello – commenta l’avvocato Aldo Valeriani di Marcellina, difensore di P. O. – perché il mio assistito non ha commesso il fatto”.
“Abbiamo prodotto in Tribunale – spiega il legale – documenti e testimonianze che un altro soggetto ha operato per conto del mio assistito.
In particolare, P. O. su consiglio di questa persona aveva costituito la ditta individuale ed era gestore di due sole slot machine installate nel bar di una sua parente.
In realtà le firme e le deleghe in banca sono rimaste in possesso di questo secondo soggetto che ha distribuito numerose slot sul territorio regionale, tutto all’insaputa del mio assistito.
Gli stessi funzionari della Codere Network durante il processo hanno confermato di non averlo mai visto e di non conoscerlo”.