L’approvazione del Bilancio mette a dura prova il sindaco Riccardo Varone. Sul tema i consiglieri Alessia Pieretti e Roberto Del Ciello hanno inviato a Tiburno una nota che si riporta testualmente.
Noi consiglieri Roberto Del Ciello (Sinistra per Monterotondo) e Alessia Pieretti (Azione) esprimiamo profonda amarezza e disappunto per il comunicato stampa pubblicato da Demos in relazione alla vicenda del Bilancio di previsione 2023-2025. Una vicenda iniziata male e finita peggio. Per questo ci sentiamo in dovere nei confronti dei nostri concittadini di ripercorrere sinteticamente questa storia, cercando di far emergere le contraddizioni di cui è intrisa.
Partiamo dal sottotitolo del comunicato “Si aprono nuove strade”. Ci chiediamo quali siano queste nuove strade. Forse un nuovo candidato sindaco? Chissà! Una cosa è certa: le manovre di Demos negli ultimi mesi sono state a dir poco bizzarre e soprattutto non conformi al leale spirito di squadra che dovrebbe caratterizzare l’agire politico di una coalizione.
Per cominciare, alle regionali abbiamo assistito, perplessi, alla candidatura sotto le insegne di Demos della strana coppia Matteo Garofoli – Ilaria Calabrese, quest’ultima ancora oggi convintamente fuori dalla maggioranza in Comune, ma alle regionali sostenitrice altrettanto convinta di D’Amato presidente.
Poi il voto contrario al bilancio dell’assessore Garofoli, con la motivazione che il capitolo dei servizi sociali, in particolare quello relativo alle case-famiglia, non fosse adeguato. Poi ancora la lettera a tutti i consiglieri (anche di opposizione) in cui dà notizia del suo voto contrario. Anche noi siamo assolutamente sensibili a questo tema ma, a differenza dell’assessore, abbiamo riposto fiducia nel Sindaco e nell’assessora al bilancio Antonella Pancaldi, che si sono impegnati ad individuare le risorse necessarie attraverso variazioni al bilancio in corso d’anno. Esattamente come avvenuto negli anni scorsi.
Ricordiamo che la Giunta comunale è un organo collegiale composto esclusivamente da delegati del sindaco su base fiduciaria. Se un assessore non si fida più del suo sindaco, dovrebbe avere la coerenza di restituire le deleghe e dimettersi dall’incarico. Tutto questo non è successo e l’inerzia del nostro sindaco, che non ha avuto né la forza né il coraggio di ritirargli le deleghe, ci confonde e destabilizza.
Il sindaco ha convocato tre riunioni di coalizione. Alle prime due Demos non si è neanche presentata: sarebbe stato opportuno, quantomeno per spiegare le sue motivazioni. Solo alla terza riunione ha partecipato portando in dote ben 12 emendamenti al bilancio, non condivisi con le altre forze politiche di coalizione, firmati dalla neoconsigliera Demos Chiara Coltella e da Ilaria Calabrese, anche questa volta sotto le insegne Demos, ma sempre e convintamente fuori dalla maggioranza.
9 di questi 12 emendamenti hanno ricevuto parere tecnico e contabile negativo dagli Uffici e dai Revisori contabili e pertanto sono stati ritirati. Dei tre emendamenti superstiti, due non hanno importi certi (perché gonfiano artificiosamente entrate ritenute improbabili dagli uffici) e solo uno sottrae 30mila euro al capitolo della Cultura, il 30% di una dotazione già insufficiente.
Nell’ultima riunione di coalizione, proprio per cercare di ristabilire un clima sereno, le nostre due forze politiche hanno chiesto il ritiro di tutti gli emendamenti, vista la loro quasi totale inefficacia rispetto alle cifre richieste (peraltro presunte, perché non programmabili) e contestualmente di iniziare un lavoro sul bilancio per individuare le risorse da destinare ai capitoli maggiormente in sofferenza.
Il caso Demos
Demos è stata irremovibile, incredibilmente supportata anche dalle altre forze politiche di maggioranza, tutte tranne Azione e Sinistra per Monterotondo. La stessa situazione si è verificata in sede di Consiglio.
Permetteteci a questo punto di porci qualche domanda:
Perché una forza politica di maggioranza ha agito in solitaria invece di cercare una soluzione
condivisa con le altre forze politiche?
- Perché il Partito Democratico ha sostanzialmente appoggiato Demos in un’iniziativa che ha chiaramente messo in difficoltà il suo Sindaco?
- Perché il Sindaco non ha ritirato le deleghe a un assessore che ha votato contro alla delibera più importante di tutta l’attività amministrativa della Giunta, facendo venire meno il rapporto di fiducia alla base di questo incarico?
- Ilaria Calabrese fa parte o no della Maggioranza?
A tutte queste domande non abbiamo trovato ancora una risposta. Invece leggiamo il comunicato stampa di Demos, celebrativo di una vittoria che vittoria non è, visto che occorre comunque mettersi al lavoro per trovare la gran parte delle risorse necessarie. Un comunicato che ignora le difficoltà della gestione di un bilancio aggravato quest’anno dalla spesa di 600mila euro per il rincaro dell’energia. Insomma, un’inutile presa di posizione che ha destabilizzato la coalizione e logorato il Sindaco, senza produrre i risultati concreti.
Abbiamo parlato con il Sindaco di interventi strutturali da discutere e approfondire che potrebbero portare nelle casse del Comune centinaia di migliaia di euro ma, purtroppo, non siamo stati ascoltati.
La smania di protagonismo di Demos e l’inerzia del Sindaco mettono a rischio la tenuta della maggioranza, specialmente in vista delle prossime elezioni amministrative. Questa vicenda dimostra che, secondo qualcuno, l’importante non è risolvere il problema, l’importante è piazzare una bandierina! E millantare la risoluzione di un problema, che di fatto non c’è stata.
È un metodo che non ci appartiene!!!
Nessuno ha l’esclusiva della sensibilità sociale. I servizi sociali non devono basarsi sulla carità. I diritti devono essere rispettati e soddisfatti in nome della cittadinanza e dell’umanità. La politica sociale del nostro Comune si focalizza da sempre sul riconoscimento di diritti costituzionalmente protetti. Le politiche sociali sono fatte di servizi efficienti, di istruzione, di cultura, di salute, di lavoro, di tutela dell’ambiente, di gestione responsabile delle risorse finanziarie.
Per questo è necessaria una maggioranza coesa e concorde, dove non sia tollerato il protagonismo, dove l’ambizione, pur legittima, trovi il suo confine nella consapevolezza dei propri limiti e delle competenze degli altri, dove il dovere di lealtà sia rispettato.
Se il Sindaco sarà in grado di garantire queste condizioni, si potrà proseguire fino al termine della consiliatura e predisporre le basi per affrontare insieme le prossime sfide.
In caso contrario, si apriranno “nuove strade” anche per Azione e per Sinistra per Monterotondo.