Per riempirlo di acqua solfurea utilizzava una pompa sommersa. Ma quell’invaso sulle sponde del fiume Aniene non era mai stato autorizzato, considerato che si tratta di una zona sottoposta a vincolo.
Per questo giovedì 24 agosto gli agenti della Polizia Locale di Tivoli hanno sequestrato uno stabilimento balneare in costruzione e denunciato per abuso edilizio un cittadino peruviano di 52 anni residente a Guidonia.
Secondo le prime informazioni raccolte dal quotidiano on line della Città del Nordest Tiburno.Tv, il blitz dei vigili urbani è scattato in via Primo Brega, la strada che dalla via Tiburtina conduce fino alle cosiddette polle sorgive del Barco, le sorgenti di acqua solfurea intorno alle quali nel corso dei decenni sono stati realizzati 4 stabilimenti, “Bambù” (oggi Sole Estate Relax”), “Parco Tivoli”, “Eden” e “Albulè”, quest’ultimo chiuso da circa un mese a seguito di un contenzioso civile tra la proprietà e l’ex gestore.
L’indagine è scattata a seguito di una segnalazione pervenuta alla Polizia Provinciale circa l’utilizzo delle acque minerali, così nella mattinata di giovedì gli agenti dei due Corpi hanno effettuato un sopralluogo in un’area accessibile attraverso il cancello d’ingresso allo stabilimento “Albulè”.
Si tratta di un terreno a destinazione agricola vincolato ed a ridosso del fiume Aniene, intestato ad una società con sede a Roma, dove fino a circa dieci anni fa operava lo stabilimento denominato “La Siesta”.
Gli agenti della Polizia Locale di Tivoli diretti dal Comandante Antonio D’Emilio hanno accertato la realizzazione di opere edilizie senza titolo alcuno all’interno di un’area vincolata: si tratta di una vasca di forma irregolare – 17 metri per 10 per 6 – che veniva riempita con acque sulfuree attinte dal terreno circostante tramite l’utilizzo di pompe sommerse.
Una vasca pronta per fare il bagno, ma non è stato provato se a scopo di lucro o per utilizzo privato.
Fatto sta che i vigili urbani hanno immediatamente sequestrato la vasca e l’area circostante, mentre sono in corso i dovuti accertamenti da parte degli organi della Città Metropolitana riguardo all’utilizzo delle acque e alle pertinenze del terreno.
Sul posto i poliziotti hanno trovato un cittadino peruviano di 52 anni, residente a Guidonia, qualificatosi come custode dell’area: per l’uomo è scattata la denuncia per abuso edilizio.
Le indagini proseguiranno con i dovuti approfondimenti, necessari per ricostruire l’intera vicenda.