Nella mattinata di oggi, 23 novembre, al Cinema Mancini di Monterotondo gli studenti dell’istituto comprensivo “via Bruno Buozzi” hanno preso parte ad un incontro dedicato al tema della violenza di genere.
L’iniziativa, una delle tantissime organizzate in questi giorni vista l’imminenza della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere, aveva come scopo la sensibilizzazione delle nuove generazioni sull’argomento.
Sono intervenuti, moderati dalla dirigente Rosa Apa, il sostituto commissario Davide Sinibaldi – fulcro dell’incontro – e l’assessore all’istruzione Garofoli. Il dialogo è avvenuto alla presenza, tra gli altri, del luogotenente Prisco, comandante della stazione dei Carabinieri di Monterotondo.
“Vi lasciamo una società in pessime condizioni, ma sono sicuro che voi farete meglio di noi”. Così ha esordito Sinibaldi, riferendosi alla giovane platea. “Saper riconoscere e poi denunciare un atto di violenza – ha proseguito il sostituto commissario – è fondamentale. Non abbiate paura. L’amore è essere al cospetto dell’altro nel rispetto dell’altro. Non scambiate il possesso o la gelosia morbosa per amore, perché non lo sono. Chi maltratta una donna non è un uomo: io lo definisco più appropriatamente pseudo-uomo“.
“In questo percorso gli uomini devono essere al fianco delle donne”
Il sostituto commissario, nel corso dell’incontro, ha parlato della sua esperienza personale e ha spesso fatto riferimento al libro “Fiele e miele. La violenza contro le donne spiegata e narrata“, di cui è autore insieme a Cinzia Merletti. Numerosi sono gli episodi di violenza che Sinibaldi ha trattato nel corso degli anni e di cui fa menzione nel libro.
Davide Sinibaldi, durante la sua ultra-trentennale carriera, ha prestato servizio presso i più importanti uffici investigativi della Questura di Roma (D.I.G.O.S. e Squadra Mobile), prima di approdare, nel 2006, al Commissariato Distaccato di Pubblica Sicurezza di Tivoli e Guidonia.
Da anni si occupa in particolare di violenza di genere e minori: dal 2009 è il referente per la Polizia di Stato in merito al “Codice Rosa Integrato”, di cui è anche coautore, un modello operativo che prevede l’interazione tra le forze dell’ordine, gli ospedali e i centri antiviolenza; dal 2011 inoltre è il referente per la Questura di Roma in merito al progetto “Scuole Sicure”.
“Già da qualche anno – ha raccontato Sinibaldi – la Polizia di Stato ha lanciato la campagna Questo non è amore, perché in alcuni casi è necessario aiutare alcune donne a distinguere l’amore dal possesso. Nell’area di competenza del commissariato di Tivoli, nell’anno corrente, sono state raccolte segnalazioni per 140 casi di violenza e sono state emesse 40 custodie cautelari.
Ma la Polizia di Stato non si limita a prevenire o ad intervenire. In alcuni casi si occupa anche del sostegno e del recupero delle vittime di violenza: la Casa dell’Aurora, in viale Kennedy a Montecelio, è un luogo gestito dal Commissariato di Tivoli in cui donne vittime di violenza possono trovare aiuto”.
L’assessore Garofoli: “Usate la scuola come un grande orecchio”
Gli studenti hanno seguito l’intervento con vivo interesse. Numerose le domande rivolte a Sinibaldi, molte delle quali inerenti l’aspetto giuridico della questione e la sua esperienza di poliziotto in relazione ad episodi di violenza. “Nel caso in cui anche minori dovessero essere coinvolti nei fenomeni di violenza – ha risposto Sinibaldi ad una ragazza – il legislatore prevede l’aggravante”.
L’assessore Garofoli, portando i saluti del sindaco Varone e dell’amministrazione tutta, è intervenuto dicendo: “Spero che tra dieci anni possiate essere qui, al mio posto, e dire che i casi di violenza saranno diminuiti o azzerati. Utilizzate la scuola come un grande orecchio: dite ai vostri insegnanti come state e quello che vi succede”.
Sinibaldi: “Sicuramente le nuove generazioni faranno meglio di noi”
Al termine dell’incontro, Tiburno.tv ha rivolto qualche domanda al sostituto commissario, che si è gentilmente concesso.
Quale scopo si propone il suo libro “Fiele e miele”?
“Innanzitutto quello di sensibilizzare uomini e donne, indistintamente, circa un fenomeno grave e ormai annoso. Poi vuole essere un libro fruibile anche per le nuove generazioni, che devono conoscere il tema della violenza di genere in ogni sua sfaccettatura per crescere ed essere migliori dell’attuale“.
Quali sensazioni lascia un incontro come quello che è appena terminato?
“Bellissime. Essere nelle scuole, tra gli studenti, per me è come tornare a casa. Ci si riempie di speranza perché queste generazioni sono quelle che potranno fare la differenza“.