Quando iniziarono la chemioterapia, gli esami ematochimici di routine erano risultati per tutti negativi. Ma a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro, le analisi rilevarono un rialzo prepotente dei valori delle transaminasi e la presenza del virus HCV.
Epatite C, una diagnosi ancora più nefasta per chi è affetto da tumore.
E’ la drammatica vicenda accaduta a 5 pazienti in cura presso il Reparto Day Hospital Oncologia dell’Ospedale “San Giovanni Evangelista” di Tivoli dove sarebbe avvenuto il Contagio da Epatite Cronica.
Il calvario per i 5 pazienti, di età compresa tra i 40 ed i 55 anni, è iniziato a novembre 2022, quando nel Reparto Day Hospital Oncologia del “San Giovanni Evangelista” fu accertato il primo contagio.
A quel punto nel giro di pochi mesi, ciascun paziente in cura nel Reparto Oncologia venne sottoposto ad un controllo forzato sul presupposto che la Regione Lazio avesse richiesto uno screening. La realtà era ben diversa, per questo si sono susseguite due ispezioni da parte dei carabinieri del Nas (Nucleo Antisofisticazione e Sanità) a distanza ravvicinata.
Ad oggi i 5 pazienti si trovano a dover far i conti con un’aspettativa di vita decisamente ridotta. Non a causa del cancro, bensì di un contagio dovuto – probabilmente – ad un’incauta manovra del personale medico e paramedico del reparto.
A stabilire il nesso di causalità tra le cure chemioterapiche ed il contagio sarà il Tribunale di Tivoli, davanti al quale i 5 pazienti – che tra loro neppure si conoscevano – sono pronti a citare la Asl Roma 5 attraverso l’Avvocato Claudia Ciavarella dello “Studio Legale Messa e Associati” di Guidonia per conseguire il dovuto risarcimento.
Secondo il legale, ad oggi la Azienda Sanitaria Locale di Tivoli non si è adoperata con la dovuta solerzia al punto da aprire il sinistro soltanto per tre pazienti omettendo gli altri due contagiati.
Pazienti oncologici contagiati durante la chemioterapia: una storia che ha dell’incredibile.
“Non nascondo che durante la prima sessione a Studio, quando ho appreso che tra loro neppure si conoscevano, sono rimasta anch’io sorpresa – spiega l’avvocato Claudia Ciavarella – Ciò che ho trovato tuttavia intollerabile è il contegno della Asl Roma 5 dopo il ricevimento della missiva di richiesta danni. Nel caso di specie ci sono gli estremi per conseguire anche un indennizzo ex articolo 1 Legge 210 del 1992, la cosiddetta Legge emanata per i danneggiati in modo irreversibile da vaccinazioni, trasfusioni e somministrazione di emoderivati. Per questo la missiva è stata inviata al Ministero della Salute ed alla Regione Lazio ma non si sono avuti fattivi riscontri.
Vedremo cosa ne penserà il Tribunale di Tivoli”.
E’ possibile che ci siano stati altri contagi oltre ai 5 pazienti che si sono affidati all’avvocato Claudia Ciavarella?
“Da quanto appreso informalmente dai miei clienti – rivela il legale – si tratterebbe di un numero di pazienti non inferiore a venti”.