GUIDONIA – Pulmino in manutenzione, gli alunni disabili restano a piedi

I genitori denunciano: da due settimane costretti a non andare a lavoro

E’ l’unico mezzo di trasporto per gli alunni portatori di handicap delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado del Comune di Guidonia Montecelio.

Ma da due settimane è fuori uso e in manutenzione, costringendo bambini e ragazzi disabili a restare a casa.

Ad denunciare il caso al quotidiano on line della Città del Nordest Tiburno.Tv è Rosita Gallo, 49 anni, mamma di un ragazzo speciale di 14 anni che frequenta la scuola media di via Eutropio, a Marco Simone Vecchio, quartiere residenziale di Guidonia, distante circa un chilometro dalla sua abitazione.

La storia di mamma Rosita è la stessa di altre decine di famiglie di ragazzi speciali ammessi al servizio gratuito di trasporto con un autista e un accompagnatore.

“Il pulmino ha iniziato il servizio il secondo giorno di scuola e ha funzionato fino al 30 novembre – racconta Rosita Gallo – La mattina portava mio figlio a scuola alle 8,10 e lo prelevava uscita alle 14,10. Durante i primi tre mesi il servizio era già stato interrotto per un paio di giorni, ma dal primo dicembre il pulmino non è più passato”.

Mamma Rosita racconta di non essersi data per vinta, di aver contattato i Servizi sociali del Comune di Guidonia Montecelio e di aver appreso che il mezzo è in riparazione in un’officina autorizzata.

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“E’ assurdo che esista un solo pulmino per alunni disabili in un Comune così vasto come quello di Guidonia Montecelio – si sfoga Rosita Gallo – La conseguenza del disservizio? La scorsa settimana mio marito è rimasto a casa, assentandosi dal lavoro, per accompagnare nostro figlio e riprenderlo all’uscita.

Ora mio marito è dovuto tornare a lavoro io sono rimasta a casa con mio figlio, in quanto da sola non ho sufficiente forza fisica per sostenere il suo peso e accompagnarlo.

Tra l’altro, abbiamo due auto ma soltanto una è adibita al trasporto”.

“E’ la prima volta che succede uno stop così lungo – conclude mamma Rosita – due settimane sono tante da gestire per una famiglia: rischiare il posto di lavoro per restare a casa diventa complicato. Mi appello all’amministrazione comunale affinché il servizio per disabili venga ripristinato al più presto e magari anche potenziato”.

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