TIVOLI – Emergenza 118, Ares mette in campo 10 nuove ambulanze

Mezzi bloccati negli ospedali, ritardi di un’ora e mezza nei soccorsi

Il Pronto soccorso chiuso.

Le ambulanze utilizzate come barelle per i pazienti e bloccate negli ospedali.

Attese di oltre un’ora e mezza per i feriti riversi sull’asfalto.

Sono devastanti le conseguenze della chiusura dell’ospedale “San Giovanni Evangelista” di Tivoli a seguito del tragico incendio divampato nella notte tra venerdì 8 e sabato 9 dicembre costato la vita a tre anziani pazienti.

Per questo Ares 118 ha deciso di attivare altre 10 ambulanze per un mese, prorogabili per altri trenta giorni in considerazione delle necessità, a copertura delle esigenze sanitarie della Capitale e in particolare nell’area di Tivoli della Asl Roma 5.

I nuovi mezzi di soccorso saranno affidati ai fornitori di Ares per potenziare il piano emergenziale messo in campo dalla Direzione Salute e Integrazione sociosanitaria della Regione Lazio dopo il rogo del “San Giovanni Evangelista” di Tivoli.

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Il provvedimento di Ares arriva a 48 ore dal dramma patito da una 58enne italiana di Guidonia, denunciato in esclusiva dal quotidiano on line della Città del Nordest Tiburno.Tv e ripreso successivamente da altre testate giornalistiche (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Verso le 9,50 di lunedì 18 dicembre la donna è stata investita da un’auto in viale Roma all’altezza del passaggio a livello d’accesso all’aeroporto militare “Alfredo Barbieri”, nel Centro storico di Guidonia.

Allertati i soccorsi, soltanto alle 11,20 in viale Roma è sopraggiunta un’ambulanza del 118 dalla postazione Ares di Via della Stazione di Prima Porta, a quasi 30 chilometri di distanza.

Per un’ora e mezza la donna è rimasta immobile sull’asfalto lamentando dolori e l’impossibilità di muoversi, probabilmente a causa di una frattura agli arti inferiori conseguente la caduta.

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A prendersi cura della 58enne sono stati gli agenti del Servizio Sicurezza Infortunistica Stradale (Sis) della Polizia Locale di Guidonia Montecelio diretti dal Tenente Valentino Nesticò con una coperta termica per evitare ulteriori conseguenze alla ferita.

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