GUIDONIA – Campo rom, un patto per smantellare la baraccopoli dell’Albuccione

Approvato il piano per liberare l'area e accompagnare verso la legalità i rom, i caminanti e i sinti

Una settimana fa ne sono stati contati 254, di cui 121 minori, un totale di 53 nuclei familiari tra Rom, Caminanti e Sinti, etnie diverse tra le quali la convivenza non è sempre pacifica.

Come non lo è con le attività commerciali e produttive della zona, ma soprattutto coi residenti nel quartiere.

Per questo l’amministrazione comunale di Guidonia Montecelio ha deciso di affrontare il problema del campo rom dell’Albuccione, il più grande insediamento abusivo della provincia di Roma.

Stamane, giovedì 28 dicembre, la Giunta comunale guidata dal sindaco Mauro Lombardo ha votato una proposta dell’assessora alle Politiche Sociali Cristina Rossi finalizzata a dare il via all’iter che porterà allo sgombero della baraccopoli.

Così in un comunicato stampa la stessa amministrazione annuncia di aver predisposto un percorso che prevede gli strumenti necessari per liberare l’area pubblica di proprietà della Asl Roma 5 da degrado ed illegalità.

L’insediamento abusivo – si legge nel comunicato – sarà innanzi tutto oggetto di interventi volti a evitare ulteriori ingressi, rispetto alla situazione rilevata dall’ultimo, recente, censimento del 19 dicembre.

In collaborazione con gli Enti coinvolti sulla vicenda, le associazioni del terzo settore e quelle specializzate nella materia prenderà il via un processo amministrativo che seguirà le stringenti normative e le pratiche virtuose attuate da altri comuni italiani che hanno risolto problemi analoghi mediante un percorso di accompagnamento alla legalità attraverso soluzioni alternative all’attuale campo.

Saranno liberate progressivamente le costruzioni abusive, sottoscritti patti di intenti tra l’Amministrazione e i nuclei residenti ed eventualmente previsti incentivi straordinari per far fronte ai quali si richiederanno contributi ministeriali e regionali.

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Il piano di smantellamento del campo rom firmato dal Dirigente alle Politiche sociali Aldo Cerroni prende le mosse dalla Circolare del Ministero dell’Interno del primo Settembre 2018, che stabilisce che quando “si abbia fondato motivo di ritenere che i soggetti in situazione di fragilità interessati all’esecuzione dello sgombero sarebbero privi della possibilità di soddisfare, autonomamente o attraverso il sostegno dei loro parenti, le prioritarie esigenze conseguenti alla loro condizione, i servizi sociali dei Comuni dovranno attivare gli specifici interventi”; mentre per tutti quelli che non si trovino in situazioni di fragilità, invece, potrà essere ritenuta sufficiente l’assunzione di forme più generali di assistenza, da rendersi nell’immediatezza dell’evento”.

Gli interventi straordinari di sostegno sono di due tipologie:

a) un contributo straordinario per agevolare il pagamento del deposito cauzionale e canone di locazione per l’abitazione, da concedere dietro presentazione di regolare proposta di locazione ad uso abitativo, di norma direttamente al proprietario, con la periodicità richiesta nel caso specifico.

Nel caso in cui non sia possibile erogare il contributo direttamente al proprietario, le somme saranno concesse dietro presentazione di adeguata rendicontazione che attesti il pagamento del canone.

Di norma il sussidio straordinario destinato al pagamento del canone, articolato in due mensilità di deposito cauzionale e una mensilità di canone, non potrà superare 6.000 euro per nucleo familiare.

La gestione del contributo sarà comunque effettuata con il prudente apprezzamento degli operatori dei Servizi sociali, che potranno assegnare il contributo in relazione alle esigenze familiari dei diversi nuclei nonché alle loro eventuali integrazioni e/o modificazioni, modulandolo in relazione alla situazione concreta;

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b) prevedere un contributo economico straordinario una tantum di 500 euro per persona e 1.000 euro per i soggetti riconosciuti invalidi al 100% o portatori di handicap grave, di norma con un limite massimo di 6.000 euro per nucleo familiare, sussidio esclusivamente destinato alla ricerca di una nuova soluzione abitativa all’interno o fuori dal territorio comunale.

Il sussidio straordinario sarà concesso, in parte, prima e per la restante parte dopo l’abbattimento, da parte dell’assistito, della struttura occupata, e ciò secondo il prudente apprezzamento degli operatori dei Servizi sociali;

Inoltre i due interventi straordinari sono concedibili entrambi cumulativamente fino al limite massimo complessivo di 6.000 euro.

“Prima di arrivare a questa delibera – spiega l’assessora alle Politiche Sociali Cristina Rossiè stato necessario un anno di lavoro da parte degli Uffici, che ringrazio per l’impegno profuso.

Vogliamo ridare dignità a quel territorio e alle persone coinvolte e dar seguito ad un obiettivo prioritario del programma dell’Amministrazione”.

“La presenza di questo insediamento abusivo – aggiunge il sindaco Mauro Lombardonon è tollerabile. Abbiamo studiato il modello di varie amministrazioni, in particolare quello della Città di Pisa, che hanno prodotto il risultato dell’integrale smantellamento di insediamenti abusivi simili a quello dell’Albuccione per numeri e topografia.

Ci vorrà del tempo ma le Politiche Sociali del Comune hanno chiare le direttive, le tempistiche, le modalità e gli strumenti allo sgombero dell’area”.

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