Nell’ambiente lo chiamano “Il Tedesco”, famoso per i suoi colpi epici come quello da 210 milioni di lire messo a segno insieme a un complice all’agenzia del Credito Italiano di piazza di Spagna.
Era il 1995, ma già all’epoca quello di Italo De Witt era considerato un mito tra i cassettari della Capitale perché entrò in banca con chiavi false durante la pausa pranzo, sequestrò 15 impiegati e “ripulì” il caveau.
Stamane, venerdì 15 febbraio, gli agenti della Squadra Mobile di Roma e del Centro Operativo Sicurezza Cibernetica del Lazio hanno arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Roma Italo De Witt, oggi 70enne, considerato capo e promotore della batteria al pari del 77enne Raniero Pula, e il 66enne Sandro Baruzzo.
I tre sono indagati per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di rapine presso uffici postali di Roma e Guidonia Montecelio.
Nei confronti di altri tre uomini di 68, 53 e 50 anni accusati di concorso in rapina è stata applicata la misura dell’obbligo di firma.
L’Ufficio Postale di via Manzoni a Setteville di Guidonia
Le indagini dell’operazione “Pascià” – così è stata denominata dalla Questura di Roma – erano iniziate nella seconda metà del 2023 con il coordinamento della Procura della Repubblica di Roma – Gruppo “Reati contro il Patrimonio”.
Il 3 maggio del 2023 due banditi con una chiave adulterina avevano fatto irruzione all’Ufficio postale di via Arrigo Davila, quartiere Colli Albani, armati di pistola e coi volti travisati con parrucche e mascherine portando via contanti per circa 195mila euro.
Ad attenderli all’esterno della filiale c’era il palo che li portò via.
All’alba di oggi la Squadra Mobile di Roma ha chiuso l’operazione “Pascià”
L’attività investigativa condusse gli uomini della Squadra Mobile a mettersi sulle tracce del “Tedesco”, il più audace dei rapinatori della Capitale, ricostruendo così il modus operandi della banda.
Così il 6 novembre 2023 gli agenti arrestarono De Witt, Pula e Baruzzo poco prima di entrare in azione attraverso un buco scavato dal locale accanto alla filiale delle Poste di via Calpurnio Fiamma, nel quartiere Don Bosco.
Le indagini, che hanno interessato il territorio della Capitale e della provincia, hanno consentito di delineare con precisione i ruoli ricoperti dai tre professionisti del crimine. Nel corso dell’attività investigativa, è emerso il ruolo degli altri tre indagati sottoposti all’obbligo di firma: un 68enne si occupava della riproduzione di chiavi adulterine per poter accedere agli Uffici Postali o a locali attigui dove poi, altri due, rispettivamente di 53 e 50 anni, provvedevano a praticare fori per poi consentire ai complici di accedere all’interno delle filiali da colpire.
I sei sono inoltre indagati a vario titolo per il tentativo di rapina a settembre 2023 ai danni dell’Ufficio Postale di via Giovanni Pascoli 21, a Setteville, quartiere di Guidonia Montecelio al confine con Roma.
L’avviso di chiusura della Posta di Setteville dopo la rapina del 3 febbraio 2023
Alle 8 di mattina del 3 febbraio 2023 due italiani, volti travisati, guanti e pistola in pugno, riuscirono a rapinare la Posta di Setteville (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
Anche in quel caso i banditi fecero irruzione quando all’interno quando c’erano soltanto gli impiegati, che sotto la minaccia di una rivoltella furono costretti a consegnare tutti i contanti.