GUIDONIA – “S-legami”, con un video sulla malattia mentale il “Volta” vince il concorso

Gli studenti dell'Istituto tecnico protagonisti al bando nazionale “Adotta un Giusto”

Ci sono vite che dovrebbero essere seminate.

Come germogli di consapevolezza collettiva in grado di fecondare coscienze perché hanno abbattuto muri, in nome della libertà e dell’accoglienza.

La storia dello psichiatra Franco Basaglia, del quale l’11 marzo 2024 si è celebrato il centenario della nascita, è una di queste.

Il pioniere-visionario che ha portato nel 1978 alla chiusura dei manicomi.

Così con un video dedicato a Basaglia, dal titolo “S-legami”, «Visto da vicino, nessuno è normale», gli alunni della prima D dell’Istituto Tecnico Tecnologico Statale “Alessandro Volta” di Guidonia hanno ottenuto il terzo premio partecipando ad “Adotta un Giusto”, un bando di concorso promosso dalla Fondazione Gariwo e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito con l’obiettivo di promuovere negli studenti, attraverso il lavoro sui Giusti e le Giuste dell’Umanità, una cittadinanza attiva e consapevole, quale presa di coscienza dei principi che guidano un comportamento solidale eticamente responsabile.

Grazie alla Dirigente Scolastica Maria Cristina Berardini e al Vicepreside di Guidonia, il professor Massimiliano De Sena, che da sempre credono nei ragazzi e nell’importanza di sensibilizzarli affinché l’educazione civica sia agita e vissuta come interesse e attenzione verso l’altro, la classe prima D è stata premiata per un elaborato multimediale dal forte impatto emotivo: «fotografie storiche, testi, musica e poesia di Alda Merini dall’efficace presentazione dello scienziato-terapeuta riconosciuto nel Giardino dei giusti di Milano».

In pochissimo tempo e mettendoci tutta la cura possibile, gli alunni hanno realizzato il video dedicato a Basaglia, dal titolo “S-legami”, «Visto da vicino, nessuno è normale».

Attraverso il suo impegno, l’ospedale psichiatrico, da istituzione in cui internare e recludere, isolando e allontanando dalla società, diventa il luogo che si apre e integra, restituendo dignità alla malattia mentale, non considerando più i pazienti come oggetti da aggiustare, ma persone da riabilitare, reinserire e ascoltare, entrando in relazione con l’ambiente esterno e valorizzandone, così, l’Unicità.

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Il percorso di riflessione è partito dell’incontro col poeta e scrittore Daniele Mencarelli, autore del romanzo “Tutto chiede salvezza” e della sceneggiatura dell’omonima serie di successo su Netflix, raccogliendo nella scuola dei post-it, con su scritto se si fosse stati salvati da qualcuno e qualcosa ed è proseguito con l’approfondimento sulla rivoluzione basagliana, perché come l’autore dice nel libro, “se deve arriva’ all’osso”.

E, di riflesso, al cuore.

Questo lo aveva ben capito Basaglia che ha permesso ai fragili di mente di uscire fuori, di esprimersi e trovare una collocazione nel mondo, la loro fioritura nei versi meriniani, un viaggio di scoperta con la faticosa meraviglia che tutto ciò ha comportato.

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Un esperimento di condivisione di gruppo che ha visto il coinvolgimento di tutti.

Ad accompagnare gli studenti le due professoresse di sostegno, Giulia Falone e Jessica Erika Vergone, supportate anche dall’assistente Marianna Grimaldi.

Ognuno si è impegnato a dare il suo piccolo prezioso contributo, dal mettere a disposizione la propria voce narrante, registrando in aula durante le ore di lezione, alla mamma infermiera di Kevin che ha fornito il camice e non soltanto per materializzare la stanza di un manicomio, fino ad arrivare al filmato, montato, poi, dallo studente Emanuel Sandu, seguendo i suggerimenti della professoressa Francesca Rossi.

Esempio bello di una comunità educante allargata dove ognuno può sentirsi parte attiva, collaborare, genitori compresi!

La scuola ringrazia in maniera particolare agli “attori” Ginevra, Mario, Alessandro, Alessio ed Emanuele che si sono prestati per la scena e agli altri compagni, in modo speciale; alla professoressa Barbara Di Giacomo per le foto.

“Siamo davvero orgogliosi di questo premio – commenta il Vice Preside Massimiliano De Sena – poiché testimonianza di quanto i docenti facciano per sensibilizzare i ragazzi su tematiche sociali delicatissime, in questo caso la malattia mentale, psichiatrica.

Hanno capito ancora meglio cosa significhino le parole Dignità e Rispetto”.

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