MARCELLINA – Nega il permesso per la tettoia, Comune risarcisce 12 mila euro di danni

Il cittadino ha citato in giudizio l’Ente per comportamento illegittimo: pagano i contribuenti

Aveva presentato regolare domanda per realizzare due tettoie a sbalzo ed una tettoia leggera a copertura del barbecue nella sua abitazione. Ma il Comune di Marcellina gliel’aveva rigettata senza motivo e lo aveva pure denunciato.

Così Giuseppe Antonino M. ha prima citato in giudizio l’Ente locale per ottenere il risarcimento danni e, dopo un verdetto favorevole, ha proposto una definizione bonaria della controversia.

La storia emerge dalla delibera numero 28 – CLICCA E LEGGI LA DELIBERA - votata lo scorso 16 maggio dalla giunta guidata dal sindaco Alessandro Lundini.

Con l’atto viene approvato l’accordo transattivo tra il Comune e Giuseppe Antonino M. disposto a chiudere la battaglia legale a fronte di un risarcimento di 12.600 euro da versare entro e non oltre sabato 15 giugno.

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L’importo è a saldo, stralcio e transazione, pro bono pacis, per le domande e titoli tutti, nessuno escluso, in relazione alla domanda avanzata al Comune di Marcellina per l’ottenimento dell’autorizzazione per la realizzazione di due tettoie a sbalzo ed una tettoia leggera a copertura della struttura barbecue.

Stando alla delibera, la vicenda risale a dieci anni fa.

Il 13 gennaio 2015 Giuseppe Antonino M. citò in giudizio il Comune di Marcellina dinanzi il Tribunale Ordinario di Tivoli, chiedendone la condanna al risarcimento dei danni per asseriti comportamenti illegittimi in occasione della domanda avanzata per ottenere l’autorizzazione per realizzare le opere edilizie sul proprio immobile.

All’epoca Giuseppe Antonino M. quantificò 3.867 euro a titolo di danno patrimoniale e 8 mila a titolo di danno non patrimoniale per essere stato sottoposto a procedimento penale, oltre interessi e spese legali.

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Ma nel 2019 il Tribunale di Tivoli sentenziò che la competenza spettava al giudice amministrativo.

Per cui Giuseppe Antonino M. impugnò la sentenza di primo grado e il 24 gennaio scorso la Corte di Appello di Roma la riformò dichiarando la giurisdizione del Tribunale di Tivoli per la valutazione del merito della controversia, condannando il Comune di Marcellina alla refusione delle spese di lite liquidate per ciascun grado di giudizio in 3 mila euro, oltre rimborsi vari.

A quel punto, Giuseppe Antonino M. ha manifestato la disponibilità ad una definizione bonaria della controversia a fronte del versamento da parte del Comune di Marcellina dell’importo omnicomprensivo di 12.600 euro.

Pagano i contribuenti.

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