Secondo l’accusa avrebbe abusato della figlia disabile ogni volta che si trovava da solo con lei. Ma dal processo è emersa un’altra verità.
Per questo ieri, mercoledì 3 luglio, il Tribunale di Tivoli ha assolto un pensionato tiburtino di 78 anni dall’accusa di violenza sessuale aggravata ai danni della figlia 48enne affetta da ritardo mentale di grado medio.
Il Collegio presieduto da Sergio Umbriano – a latere i giudici Matteo Petrolati e Giovanna Riccardi – ha assolto l’imputato perché il fatto non sussiste.
Secondo la ricostruzione della Procura di Tivoli, i fatti si sarebbero consumati tra il 2015 e il 2018 nell’abitazione dell’anziano, ma anche in auto e in albergo ogni volta che andava a trovarla presso una struttura fuori regione dove era ospitata.
Stando all’accusa, l’uomo avrebbe violentato la figlia abusando della sua inferiorità psichica e fisica tra il 4 e il 7 aprile 2015, durante le festività pasquali trascorse nella casa paterna. E sarebbe successo anche nel fine settimana di sabato 29 e domenica 30 luglio del 2017, oltre che il 29 e 30 agosto sempre del 2017 durante i due giorni trascorsi dalla donna a casa del genitore.
La Procura aveva ipotizzato ulteriori violenze sessuali nei 4 giorni trascorsi dall’anziano fuori città tra venerdì 14 e lunedì 17 settembre 2018 per far visita alla donna ricoverata in struttura.
I magistrati contestavano all’imputato l’aggravante di aver commesso gli abusi su una donna con una capacità di comprensione pari ad una bambina di 5 anni, come certificato dalla prova testologica del Consulente psicologo del Tribunale.
Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 90 giorni.