GUIDONIA – “Leonardo Pisano”, rinasce la scuola inghiottita dal Lago dei Tartari

Via ai lavori per 32 nuove aule, punto ristoro, palestra e campo da calciotto

La gettata di cemento è stata calata, i plinti installati per ancorare la futura struttura.

A Guidonia Montecelio inizia la seconda vita per l’istituto tecnico commerciale, turistico e per geometri “Leonardo Pisano”, dal 2015 confluito nel nuovo “Istituto d’Istruzione Superiore via Roma 298”, fondendosi con l’ex Liceo “Ettore Majorana”.

L’istituto tecnico “Leonardo Pisano” di Guidonia fu inaugurato nel 1995 e dichiarato inagibile nel 2000

Sono entrati nel vivo i lavori finanziati dalla Città Metropolitana di Roma Capitale, proprietaria dell’immobile, finalizzati a realizzare una struttura all’avanguardia per l’istituto superiore inaugurato a settembre del 1995 e dichiarato inagibile nel 2000 per problemi statici essendo stato costruito in un’area agricola di 25.628 metri quadrati dove fino a quarant’anni prima sorgeva l’antico Lago dei Tartari (CLICCA E LEGGI LA STORIA DELL’ISTITUTO PISANO).

Il cantiere dei due nuovi padiglioni in costruzione all’Istituto tecnico “Leonardo Pisano”

L’impresa guidoniana “Morasca Srl”, vincitrice di un appalto da 8 milioni 533 mila 407 euro e 83 centesimi oltre Iva, sta costruendo due nuovi corpi di fabbrica per complessivi 3 mila metri quadrati con almeno 20 aule e un’altra decina di ambienti riservati a laboratori e uffici, un’aula magnapunto ristoro, un campo da calciotto, oltre alla riconversione dell’attuale auditorium in palestra.

La romana “Ellepi Srl”, invece, si occupa dei lavori per la demolizione parziale e la realizzazione di un nuovo padiglione per un importo contrattuale di 3 milioni 91.975 euro e 19 centesimi oltre Iva.

Eusebio Ciccotti, preside dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Majorana-Pisano”

«Entro due anni – dice il preside e saggista Eusebio Ciccotti avremo a disposizione due padiglioni di aule: uno da 20 unità e un altro di 12 aule. Le 32 nuove aule unite alle 23 esistenti garantiranno uno sviluppo del Polo Tecnico che andrebbe a soddisfare la crescente e inarrestabile richiesta di iscrizioni nel settore del Tecnico Turistico.

E il settore del turismo, come sappiamo è uno dei volani della economia nazionale.

Ricordo che qui a Guidonia Montecelio abbiamo l’unico Tecnico Turistico Quadriennale, ossia alla “europea” (introdotto dal ministro Valeria Fedeli).

Ossia le nostre ragazze e i nostri ragazzi dopo quattro anni, a 17 anni, possono entrare nel mondo del lavoro e/o iscriversi all’università».

Preside, non pensa di allargare l’offerta formativa con tutte queste aule?

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«In futuro si potrebbe pensare al Tecnico Aeronautico, visto che Guidonia Montecelio ha tale vocazione sin dai primi anni del XX secolo. Ma ora va affrontato il problema della carenza di aule per gli attuali corsi, liceali e tecnici, che sono richiesti molto sul territorio. Infatti, da anni alcune classi del liceo sono allocate all’ex Pisano.

Del resto le aule dell’ex Majorana sono tutte impegnate.

Qui abbiamo dovuto adattare dei laboratori a mo’ di aule. 

La nuova “Aula immersiva” del Liceo Scientifico “Ettore Majorana” di Guidonia

Perfino la nuovissima “Aula immersiva”, che vedrà la sua inaugurazione a settembre, sarà ad uso “classe” per tutte le ore del mattino, e non “a disposizione” per le classi come è la logica di un laboratorio».   

Ma con le nuove aule, tra due anni, anche il Polo Liceale sarebbe a posto?

«Sulla carta il problema apparirebbe risolto, ma non è così. Innanzitutto, i due anni di lavori preventivati per la realizzazione dei due padiglioni presso l’ex Pisano, potrebbero diventare tre (considerando i ritardi fisiologici dei cantieri, i collaudi, ecc.).

In secondo luogo, rimane sempre il problema della criticità nel far “viaggiare” i docenti da un plesso all’altro».   

Mi pare di capire che spostare i docenti di un corso scientifico o linguistico da via Roma a via De Curtis, significa per il docente e la classe perdere almeno 15 minuti…

«Ha centrato il problema. Vede, chi programma l’edificazione di aule sulla carta considera la scuola solo da un punto di vista del “contenente”, della “scatola”: ossia ti do le aule e sono a posto.

Arrangiati.

Non ci si pone il problema dei diversi indirizzi, degli orari, degli incastri tra le materie nell’orario, dei tempi per raggiungere una succursale dalla sede centrale o da altra succursale…».

Quindi preside?

«Quindi, da anni, dico che ogni indirizzo di studio, o blocco di indirizzi omogenei, per es. Polo Tecnico e Polo Liceale, siccome hanno le stesse discipline, dovrebbero essere allocati nelle stesse strutture.

O in padiglioni che siano a pochi metri l’uno dall’altro. Se iniziamo a spezzettare i corsi su strutture che distano 500 metri o 1 chilometro non è possibile garantire 55minuti di lezione.

Andare da via Roma a via Antonio de Curtis, come notava lei, nel “cambio dell’ora”, significa perdere anche 20 minuti».

E quando il prof non arriva perché deve appunto “viaggiare” iniziano i problemi… 

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«Lì parte un ginepraio di doveri e diritti che non possono essere totalmente garantiti. La lezione è ridotta, la sorveglianza viene a mancare, il diritto allo studio intaccato».

Come se ne esce? Non mi dica con il famigerato “Campus all’americana”!

«Mi dispiace deluderla, è l’unica risposta logica.

Nell’area prospiciente al muro del Majorana, lato ovest, area il cui proprietario è la Città di Guidonia Montecelio, andrebbe realizzato il noto Campus del quale parliamo ormai da almeno 8 anni!

In questo Campus troverebbe la sua definitiva collocazione anche il Liceo delle Scienze Umane (circa 360 frequentanti: in rapida espansione) da venti anni nel “limbo” dell’ex Istituto Tito Minniti di via Zambeccari.

Senza un bar, senza campi polivalenti, senza laboratori, senza aula magna».

Scusi preside, ma i suoi rapporti con il sindaco Mauro Lombardo?

«Ottimi.

Dopo il flash mob degli studenti di marzo, ci siamo chiariti e l’attuale Amministrazione è disposata a cedere l’area prospiciente all’ex Majorana, se la Città Metropolitana di Roma Capitale, delegata ad edificare le strutture scolastiche della secondaria di secondo grado, si impegna a realizzare il progetto del Campus, non prima della fine del millennio, ma entro, diciamo, dieci anni».

Lei spera e intanto invecchia… la pensione si avvicina, scusi eh!

«La speranza è l’ultima a morire… Guidonia Montecelio va vista in proiezione nei prossimi trenta anni.

I ragazzi e le ragazze residenti a Roma, a Fonte Nuova, e negli altri centri dell’area metropolitana, verranno a scuola in questa area. Tra poco sarà attivo il doppio binario tra Roma e Bagni di Tivoli e Guidonia… I bambini che oggi sono all’infanzia dovrebbero avere delle scuole superiori moderne.

Occorre una sana volontà di politica educativa. Per quanto riguarda la sua simpatica nota ironica sul sottoscritto le rispondo: c’è una nuova generazione di presidi di valore.

Siamo tutti utili, nessuno insostituibile».

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