GUIDONIA – “Pisano”, lavori col 30% di ribasso per la scuola crollata

La romana “Ellepi Srl” si aggiudica l’appalto da 3 milioni di euro per demolire e ricostruire un’ala dell’istituto tecnico

Restò integro per poco tempo, perché a 5 anni dall’inaugurazione fu dichiarato per la prima volta inagibile.

D’altronde, era stato costruito su un terreno argilloso laddove fino a quarant’anni prima sorgeva l’antico Lago dei Tartari.

Ora torna a nuova vita l’istituto tecnico commerciale, turistico e per geometri “Leonardo Pisano” di via dei Platani a Guidonia, un plesso costruito negli anni Novanta per una cifra pari a sette miliardi delle vecchie lire.

Ieri, lunedì 3 aprile, con la determina numero 1008 – CLICCA E LEGGI LA DETERMINA– firmata dal dirigente del Dipartimento Politiche Educative ed Edilizia Scolastica Claudio Dello Vicario la Città Metropolitana di Roma Capitale ha aggiudicato i lavori per la demolizione parziale e la realizzazione di un nuovo padiglione.

A vincere la gara è stata la “Alp Consorzio Stabile Srls” di Milano, ma l’impresa esecutrice è la romana “Ellepi Srl”, con un ribasso percentuale pari al 30,9186% ed un importo contrattuale di 3 milioni 91.975 euro e 19 centesimi oltre Iva.

A leggere la determina numero 1008, la gara secondo il criterio di aggiudicazione del minor prezzo per demolire e ricostruire un’ala del “Pisano” è stata piuttosto sofferta.

Sono state 83 le ditte ammesse, altre 5 si erano viste invalidare le rispettive proposte e una sesta aveva ritirato l’offerta.

Inizialmente la prima in graduatoria era risultata la “Stepa Srl”, esclusa dalla Commissione di gara “per difetto di qualificazione e per mancata indicazione di una voce di prezzo nella lista delle lavorazioni”.

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Dopo il ricalcolo della soglia di anomalia, la prima era poi risultata la “Viola costruzioni Srl”, anch’essa esclusa dalla Commissione “per mancata indicazione di una voce di prezzo nella lista delle lavorazioni”.

A seguito di un nuovo ricalcolo della soglia di anomalia, la prima classificata era successivamente risultata la “Edil Pi.Ma. Srl”, pure lei esclusa dalla Giuria.

Alla fine la scelta è ricaduta sulla quarta prima classificata, la “Alp Consorzio Stabile Srls”.

I lavori dureranno 700 giorni.

Vale la pena ricordare che per il progetto di demolizione parziale e realizzazione di un nuovo padiglione la Città Metropolitana di Roma Capitale aveva stanziato 5 milioni 170 mila euro interamente finanziati dall’Unione Europea con fondi erogati al Ministero dell’Istruzione nell’ambito del Piano nazionale per la ripresa e resilienza (PNRR).

INAUGURATO NEL 1997, NEL 2000 I PRIMI SEGNI DI CEDIMENTO

L’istituto “Pisano” fu progettato nel 1987 e collaudato a settembre del ‘94. Trenta aule, 10 per piano, 8 laboratori, un auditorium e una palestra. Il plesso fu realizzato dalla società Go.su di Roma, di Maria Gabriella e Gianfranco Goretti.

La direzione dei lavori fu affidata all’ingegner Enrico Saletnich, il direttore di cantiere era Giorgio Odoardi.

Il taglio del nastro avvenne a settembre del 1995.

Due anni dopo, la palestra cominciò a mostrare i primi segni di cedimento: il terreno su cui poggiava si era abbassato, determinando problemi statici alla struttura che iniziò a inclinarsi come la Torre di Pisa.

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Porte e finestre fuori squadro, crepe larghe fino a dieci centimetri sui muri perimetrali: nel 2000 i vigili del fuoco la dichiararono per la prima volta inagibile.

Da lì a breve anche l’ala destra adiacente iniziò a mostrare un aggravamento del quadro fessurativo e il 21 ottobre 2003 i vigili del fuoco la transennarono per inagibilità. Un mese dopo – era il 22 novembre 2003 – stessa sorte toccò anche all’atrio e all’auditorium.

Per i 560 studenti, lezioni pomeridiane nel liceo scientifico “Majorana”, all’istituto tecnico “Volta” e nell’ex istituto privato Pertini di Colle Fiorito.

MARIO CIONI, UN DISASTRO ANNUNCIATO IN CONSIGLIO COMUNALE

Perché il terreno su cui poggiava la scuola si era abbassato?

Semplice: il plesso fu costruito in un’area agricola di 25.628 metri quadrati dove fino a quarant’anni prima sorgeva l’antico Lago dei Tartari.

Area individuata dalla Provincia di Roma col benestare dell’amministrazione comunale del sindaco Giovan Battista Lombardozzi.

Il 25 maggio 1988 la proposta della nuova scuola approdò in consiglio comunale e fu approvata. L’unico grido di allarme fu sollevato dal compianto Mario Cioni: il consigliere di minoranza dei Verdi fece notare che il travertino di quell’area non era abbastanza consistente per sostenere un fabbricato di quel genere.

Anche quella, come la maggior parte delle denunce pubbliche di Cioni, cadde nel nulla.

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