Secondo la Procura di Tivoli, i rilievi dei carabinieri e una consulenza tecnica non erano stati sufficienti a stabilire con certezza la dinamica. Per questo, dopo 3 mesi dalla tragedia, era stata richiesta l’archiviazione del caso e il proscioglimento dell’indagato, applicando il principio generale in dubio pro reo.
Ma la morte di Filomena Baglivo non finirà nel dimenticatoio.
Mercoledì 17 luglio il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Tivoli Raffaele Morelli ha ordinato alla Procura di compiere ulteriori indagini nel termine di 4 mesi sul tragico investimento avvenuto il 15 febbraio 2023 e costato la vita alla 66enne di Castelnuovo di Porto.
Il Gip ha accolto l’opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dall’avvocato Pietro Nicotera, legale di parte civile della famiglia della vittima, disponendo un supplemento di indagine mediante richiesta di chiarimenti al consulente tecnico nominato dalla Procura per ricostruire la dinamica.
L’incidente stradale avvenne verso le 6,30 del 15 febbraio 2023 all’altezza del civico 5 di via Flaminia, davanti alla stazione ferroviaria di Castelnuovo, un tratto di strada in cui vige il limite dei 50 chilometri orari già noto per la sua pericolosità (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
Filomena Baglivo, 66 anni, originaria di Valmontone e residente a Castelnuovo, stava attraversando la via Flaminia poco distante dalle strisce pedonali, quando fu investita da una Fiat Punto diretta a Roma e condotta da A. B., un italiano 49enne residente a Morlupo.
Le condizioni della donna erano apparse subito disperate ai militari dell’Arma intervenuti sul posto insieme ad un’ambulanza del 118. I sanitari tentarono a più riprese le manovre rianimatorie, ma fu tutto inutile: il cuore della 66enne cessò di battere sul posto a causa delle ferite riportate.
Il conducente fu sottoposto dai carabinieri agli accertamenti su tasso alcolemico e uso di sostanze stupefacenti e l’esito fu negativo.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, sostenuta anche dalla testimonianza di un passante, Filomena Baglivo aveva appena iniziato ad attraversare la via Flaminia dalla corsia direzione Morlupo alla corsia dove ha sede la Stazione Ferroviaria di Castelnuovo di Porto.
Un’ipotesi che secondo il consulente cinematico della Procura avrebbe consentito al conducente della Fiat Punto di evitare l’impatto in quanto il pedone poteva essere notato circa 3,7 secondi prima del punto d’urto ad una distanza di 38,77 metri.
Tuttavia lo stesso consulente nella perizia ha tracciato anche una seconda ipotesi, quella per cui Filomena Baglivo attraversasse dalla stazione all’altra corsia.
Da qui, la richiesta di archiviazione del caso in quanto non sarebbe stato possibile esercitare l’azione penale non essendo emersa con certezza l’esatta dinamica del sinistro.
Secondo la Procura, non ci sarebbe stata prova dell’esatto punto e direzione di attraversamento della vittima, per cui non sarebbe possibile scartare l’opzione secondo la quale, avendo la 66enne attraversato in direzione centro abitato, stando alla consulenza, il conducente non avrebbe potuto evitare l’impatto.
Una conclusione contestata dall’avvocato Pietro Nicotera che ha evidenziato come la donna in realtà attraversava la Flaminia in direzione stazione ferroviaria, ipotesi in cui anche secondo il consulente ci sarebbe una responsabilità del conducente.
Una prospettazione ritenuta fondata dallo stesso giudice Raffaele Morelli che ha ordinato un supplemento di indagine.